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Il dibattito dei lettori - Interviene Carmela Grassotti
Grave aver tagliato sui servizi per i disabili
Viterbo - 18 dicembre 2010 - ore 2,30

L'entrata del Comune
Riceviamo e pubblichiamo - Egregio direttore,

le problematiche delle famiglie e dei bambini cerebrolesi, dei ragazzi disabili o diversamente abili, sono una questione privata o di chi ce l’ha in famiglia, ha ragione la signora che ha scritto nel suo giornale.

Io non sono tanto giovane, ma non mi sento neanche vecchia.

Ci dobbiamo sentire giovani, efficienti, essere pronti a giocare, raccontare favole, cantare, ballare, dobbiamo accudire, accompagnare a nuoto, a cavallo, a terapia, alla visita specialistica, non ci possiamo permettere di invecchiare, loro ci danno la forza per andare avanti, ci fanno scoprire energie e capacità inventive che noi stessi non conosciamo, tutto questo per affrontare la quotidianità con serenità.

Aprire una discussione sulle esperienze di vita di famiglie e bambini con problemi è una bella proposta, non so quanto praticabile per le famiglie, siamo sempre tanto impegnati e confrontarci sugli aspetti dolorosi, è difficile confrontarsi sulle cose buone ci sembra inutile perché abituati alla fatica e alla solitudine.

Comunque, io credo nella partecipazione, e vivendo l’esperienza di crescere una bimba che non riesco a definire, per noi è semplicemente “la nostra principessa”, sono contenta di trovarmi in questo dibattito.

Riusciremo a progettare un futuro che rispetti le esigenze dei nostri bambini, un mondo che li accolga rispettando e valorizzando le loro differenze? Accetto con piacere e passione questa scommessa con la consapevolezza che se non saremo in molti sarà complicato ottenere risultati concreti.

Questo è il momento dell’austerità, la crisi economica la impone a tutti, ma le famiglie con questi problemi vivono già nella sobrietà e nelle ristrettezze, anche coloro che hanno i soldi se non hanno e servizi, se non hanno ascolto nei progetti di autonomia, di inserimento sociale che se ne fanno del benessere economico, si confrontano sempre con l’esclusione con la solitudine come gli altri.

In questo momento di crisi economica non si deve e non si può tagliare sui servizi perché l’abbandono sociale di questi ragazzi e delle loro famiglie possono portare alla depressione e all’isolamento e collocare i propri figli nelle strutture totalizzanti che non risolvono il problema dell’accoglienza e dell’integrazione ma soltanto quello assistenziale con costi elevati.

Aver ridotto il servizio di trasporto ai ragazzi seguiti dalla Asl è un disagio per le famiglie che a lungo andare diventa grave, perché i ragazzi prima di uscire di casa hanno spesso già messo a dura prova le risorse delle famiglie stesse, lavarli, vestirli, accudirli nel mangiare, somministrare la terapia, prevedere la colazione , la merenda sono operazioni che diventano automatiche per tutte le mamme ma non per questo meno faticose e impegnative.

E' bene partire da brevi riflessioni cercando di non perdere i servizi acquisiti.
Nel territorio del nostro Comune esistono diverse realtà di assistenza, riabilitazione, ricreative, sportive, che cercano di rispondere alle problematiche dei nostri figli, sono sufficienti a soddisfare le esigenze di tutti?

Abbiamo bisogno di maggior coordinamento? Abbiamo bisogno di altre strutture? Abbiamo necessità di partecipare attivamente alla programmazione con gli enti preposti, Asl e Comune?

Sono interrogativi che rimando alla discussione dei genitori e dei cittadini che sono interessati al benessere dei disabili.

Non ci perdiamo durante le festività Natalizie colgo l’occasione di augurare a tutti pace e serenità.

Carmela Grassotti


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