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Congresso Pd - Botta e risposta tra i sindaci & c. e il direttore di Tusciaweb
La "vittoria" di Panunzi e la deriva belusconiana
Viterbo - 30 novembre 2010 - ore 1,30

Il mantra del rinnovamento nel Pd

Fioroni non esiste. E, se esiste, non fa politica a Viterbo. E, se fa politica a Viterbo, non appoggia Panunzi.

Se ripeti cento volte il mantra, la tua mente si libererà e diventerai canepinese...

Le immagini di un ex deputato sardo che ogni tanto capita a Viterbo
Riceviamo e pubblichiamo - Caro direttore Galeotti,

tutti i giorni, come amministratori e come iscritti, cerchiamo di mettere a disposizione dei cittadini della Tuscia la nostra competenza e il nostro amore per la politica, con la P maiuscola, quella fatta di passione e lealtà, che si affida al contatto diretto con i cittadini.

E da questo contatto con i cittadini prende forza e coscienza il nostro ruolo. Un ruolo capace di interpretare le esigenze, i bisogni delle persone e che trae linfa e forza dalla capacità di rispondere concretamente… con i fatti.

Questo patrimonio di persone, di idee e di risultati conseguiti, lo abbiamo messo a disposizione del territorio proponendo la candidatura a segretario provinciale del Pd di Panunzi proprio perché Enrico ha dimostrato nel tempo, più di altri, di essere libero, affrancandosi dalle logiche delle mozioni e della dipendenza economica in un contesto difficile in cui i cittadini non comprendono e contestano chi vive di politica.

E questo non era il congresso delle mozioni. Si doveva decidere su chi dovesse far uscire il partito dallo stallo, su chi potesse rappresentare un guida forte e autorevole, libera e capace di interpretare il delicato ruolo di segretario nell’interesse dei territori. Volevamo e vogliamo un partito dove ci sia rispetto per chi assume posizioni più illuminate ma in contrasto con la posizione d’apparato.

Far apparire tutto ciò in modo semplicistico come un'esasperante forzatura messa in moto da Fioroni ci indispettisce, ma ci infastidisce ancor di più il tentativo mediatico di far apparire le cose per quello che non sono: Panunzi vince, che piaccia o meno, e ora vogliamo vedere chi si assumerà la responsabilità di incoronare segretario chi esce sconfitto da questa consultazione con oltre 700 voti di scarto.

Magari gli stessi che hanno dato della questione Talete un’immagine pessima, facendo apparire il Pd come un partito vorace in un contesto in cui c’è poco da spartire e ci sarebbe molto da fare, invece, nel vero interesse dei territori.

Ecco perché, caro direttore, non riusciamo a comprendere come lei, cronista intelligente degli eventi quale è, non provi imbarazzo nello scrivere certe cose palesemente lontane dalla realtà.

Nello scrivere, interpretando il ruolo “sacro” di giornalista e cronista fedele della realtà, in un modo a dir poco discutibile. Vorremmo che mai si interpretasse la realtà facendo emergere e vincere le emozioni e le sensibilità che attengono solo alle aspettative di ciascuno e conseguenti magari ad antiche questioni private irrisolte, che poco o nulla hanno a che vedere con la politica vera.

Come elettori, ma soprattutto come cittadini liberi e amanti della verità non capiamo perché non venga considerato con il giusto e doveroso rilievo il dato di Viterbo dove i veri perdenti sono gli altri.

Panunzi prende il 60 % dei voti su Viterbo città, stessa cosa accade per Ricci, segno evidente e incontrovertibile del ruolo svolto come segretario e vice capogruppo al Consiglio Comunale. Un osservatore attento, quale è lei, avrebbe dovuto chiedersi come ciò sia stato possibile nonostante gli sforzi e la costante presenza in città del capogruppo Sposetti e del consigliere regionale Parroncini. Leggendo serenamente i dati emerge con chiarezza chi abbia vinto e chi abbia perso.

Un'ultima cosa non riusciamo a comprendere. Come fa lei che si è sempre eretto a paladino del rinnovamento, e non credo solo anagrafico, a liquidare in modo semplicistico come “cialtronata politica fioroniana” la scelta fatta da molti di noi su una candidatura autonoma e fuori dagli schemi come quella di Enrico Panunzi, candidatura che ad oggi ha ottenuto il consenso di oltre 2000 iscritti?

E come fa allo stesso tempo ad augurarsi che un accordo preso a tavolino in spregio al chiaro risultato congressuale porti all’elezione a segretario provinciale di un candidato espressione di un'ampia minoranza degli iscritti?

Siamo certi che se analizzasse i dati con maggiore serenità comprenderebbe che la cosa più giusta per il Pd Viterbese sarebbe quella di abbandonare le lotte mortali tra i tre capi corrente ed eleggere Enrico Panunzi segretario provinciale come già avvenuto per Mazzoli alla segreteria regionale.

Comunque, ricordiamo sempre, caro direttore, che due minoranze non potranno mai fare una maggioranza soprattutto quando non sono legate da un progetto reale e condiviso ma solo dall’essere contro la maggioranza e continuare a raffigurare il partito con la logica Fioroni, Parroncini, Sposetti non giova al Pd, non giova a Panunzi e agli altri candidati, non giova a noi amministratori che con la candidatura di Enrico volevamo finalmente dire basta alla politica dei tre campanili.

Mario Fanelli Sindaco di Capodimonte
Lucia Catanesi Sindaco di Marta
Maurizio Palozzi Sindaco di Canepina
Pierluigi Bianchi Sindaco di Faleria
Federico Grattarola Sindaco di Vignanello
Gianluca Angelelli sindaco di Civita Castellana
Domenico Tarantino Sindaco di Soriano
Angelo Cappelli Consigliere provinciale
Alessandro Angelelli Consigliere provinciale
Alvaro Ricci segretario circolo Pd Viterbo
Stefano Angeletti segretario circolo Pd Civita Castellana


Se voi pensate che Panunzi appoggiato da Fioroni sia il rinnovamento fate pure. Ci mancherebbe. Uno può benissimo vendere mele, pensando che siano cocomeri. Il mondo è bello perché è vario.

Voi sapete cosa pensa la gente, e sicuramente troverete molte persone d'accordo con voi.

La questione però è di qualità politica. Voi ritenete per esempio che Panunzi sia un ottimo segretario. Opinione legittima. Io al contario penso che non sia adeguato al ruolo. Per il semplice fatto che il suo passato politico non depone a suo favore. Ma possibile che in questo paese non conti mai nulla ciò che uno ha fatto...

Nel 2005 voi c'eravate? Credo di sì, accadde qualcosa di inverosimile. Un fatto mai visto. Nessuno obbliga nessuno a fare politica, ma se uno prende un impegno pubblico deve portarlo a termine. Niente di personale, quindi, come voi insinuate. Né con Panunzi né con Fioroni.

Di Fioroni sconcerta il suo lanciare il sasso e nascondere la mano. Come ha fatto per l'ennesima volta.

La cosa che più stupisce nella vostra lettera è però un'altra. Sempre nell'ambito della qualità politica. Salto a pie' pari le superficiali critiche di superficialità. Tutte le posizioni politiche che non piacciono sono superficiali. E' un classico. Ciò che stupisce, dicevo, è la deriva berlusconiana della vostra posizione politica. Della vostra cultura politica. O quantomeno del compilatore dell'indecoroso documento. Ci mancava che parlaste del poppolo e sareste stati dei berlusconiani perfetti. Altro che rinnovamento. Nel vostro documento mancano i fondamentali.

Ovviamente dei politici esperti come voi sanno che la democrazia è fatta di forme. Le forme e le regole in democrazia sono essenziali. E allora vanno rispettate. Il vostro partito ha uno statuto. All'interno dello statuto c'è pari pari l'algoritmo che va seguito. Si diventa segretario se uno ha il 50 per cento più uno dei voti nei circoli, altrimenti sono i delegati che decidono. Non c'è scritto: se uno raggiunge il 44 per cento è il segretario del partito.

Questo avete deciso quando avete fondato il vostro partito. E allora le regole vanno seguite. Questa è la democrazia bellezza, verrebbe da dire.

Non farete mica come Berlusconi che dice che è stato eletto dal poppolo. Voi lo sapete: non è vero. Per il semplice fatto che la Costituzione non prevede l'elezione diretta del premier. Punto.

La vostra lettera, chiunque l'abbia scritta fisicamente - penso e spero che molti sindaci abbiano dato una scorsa e firmato - è un pessimo esempio di letteratura politica e di pedagogia politica.

In sintesi da buon berlusconiano chi ha scritto dice: noi non ci riconosciamo nelle regole, ma solo nel voto del poppolo interpretato pro domo nostra. Insomma: facciamo coma c... ci pare. Berlusconi insegna.

Sì, perché neppure il voto vi dà ragione: siete minoranza.

Il resto sono cascami confusi di ideologie populiste che, va detto, almeno Berlusconi interpreta a un certo livello. Riportate in scala una a mille tutto diventa ridicolo.

La prossima volta date mandato di scrivere a qualcuno che mastica di teoria politica, eviterete una pessima figura.

Si badi bene, chi scrive sa benissimo che l'ultimo dei politici è più bravo del migliore dei giornalisti nel far politica. Questa è una mia convinzione assoluta. Nessuna invasione di campo quindi. Ma quanto ad analisi politica le cose non vanno sempre così.

Diceva Pericle, nelle sua straordinaria orazione, più o meno: Solo pochi sanno dar vita a una politica ma tutti i cittadini possono giudicarla. Solo per questo mi azzardo a fare analisi politiche.

Un'ultima cosa, citate il caso di Mazzoli. E' vero, è più o meno una situazione simile. Quella volta Morassut lasciò il campo pur avendo Mazzoli meno delegati in assemblea. Qualcuno sa dire quanto è durata quella segreteria? Beh poco, molto poco. Mi sembra otto mesi. Le regole e gli statuti servono a rendere governabile un partito. Voi che siete minoranza (fino a prova contraria il 44 per cento è meno del 56) volete veramente portare il Pd allo sfascio? Accomodatevi.

Il sottoscritto è sicuramente superficiale, ma voi non azzeccate neppure l'esempio giusto...

E poi se Panunzi ha vinto, allora è il nuovo segretario. Perché quindi tanta agitazione... In politica alla fine conta la forza che uno ha. Forza che va applicata nel rispetto delle regole che ci si dà. Voi siete convinti di aver vinto. E' inutile allora andare all'assemblea provinciale come prevede lo statuto. Contenti voi.

A proposito siate felici in fretta perché rischiate di trovarvi senza fioroniani che vi appoggiano. Uno già se n'è andato: Mariani. Un altro, l'ex segretario provinciale, mi sembra si sia defilato. Non fa parte degli organi dirigenti mi sembra. E ci sarà la sua bella ragione.

Ma a voi non interessa l'appoggio di Fioroni & c... naturalmente. Avete fatto tutto da soli.

Buona fortuna.

Carlo Galeotti

Ps. Spero che questa volta le firme siano tutte autentiche l'altra volta c'è stato qualche problemino. Ma queste son regole e a qualcuno dei sostenitori di Panunzi evidentemente non interessano.


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