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Consiglio regionale del Lazio - Interviene Donato Robilotta (Pdl)
"Legge non obbliga Marrazzo a restare presidente"
Viterbo - 7 novembre 2009 - ore 19,55

Riceviamo e pubblichiamo - Le molte incertezze sulle dimissioni del presidente della Regione e anche sulla data delle prossime elezioni regionali mi obbligano a precisare alcune questioni avendo scritto di mio pugno lo statuto della Regione nella scorsa legislatura

A oggi da un punto di vista di legge Marrazzo è ancora il presidente della Regione e come tale è anche consigliere regionale, e resta in carica per l’ordinaria amministrazione sino alla proclamazione del presidente della Regione neoeletto, così come prevede l’art. 45 comma 6 dello Statuto.

Attualmente avendo l’ex governatore presentato un certificato medico di malattia per trenta giorni è sostituito temporaneamente nelle sue funzioni dal vicepresidente Montino, così come prevede l’art. 45 comma 2 dello Statuto, e potrebbe rientrare in carica allo scadere dei trenta giorni.

Nel decreto di scioglimento del consiglio, sottoscritto dal presidente del consiglio regionale, all’indomani della lettera di dimissioni di Marrazzo non c’è nessun riferimento a un eventuale impedimento permanente sino alle elezioni o decisa volontà di non rientrare in carica per l’ordinaria amministrazione e non essendo dunque prevista nessuna decadenza dell’ex governatore a oggi risulta ancora in carica sia come presidente per l’ordinaria amministrazione che come consigliere regionale.

Non c’è però nessun obbligo di legge a restare per forza, e qui dissento in parte da Petrucci, perché di fronte a una precisa dichiarazione di essere impedito in maniera permanente per motivi medici sino alle elezioni o per precisa volontà del presidente a voler essere considerato decaduto da subito dalla carica non volendo o non potendo gestire l’ordinaria amministrazione allora, così come prevede l’art. 44 comma 2 dello Statuto, il presidente del consiglio dovrebbe dichiararne la decadenza dalla carica di presidente.

In questo caso da quel momento il presidente della Regione decadrebbe sia da presidente che da consigliere, perché come prevede l’art. 19 comma 1 dello statuto il presidente è il settantunesimo consigliere, e il vicepresidente Montino presiederebbe la giunta per l’ordinaria amministrazione sino alla elezione del nuovo presidente.

Donato Robilotta
Consigliere Regionale del Popolo della Libertà

Spazio in convenzione con la Regione Lazio
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