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Camera di Commercio- Palombella: "Il marchio è stato assegnato alle prime aziende. Sceglieremo solo le imprese migliori"
Olio, patate e coniglio made in "Tuscia Viterbese"
Viterbo 2 marzo 2005 - ore 19,40 - Senza Filtro - Il Comitato di gestione e di controllo del marchio collettivo Tuscia Viterbese, insediato presso la Camera di Commercio di Viterbo, dopo aver valutato lidoneità dei requisiti richiesti, ha accolto le domande di sette aziende per lutilizzo del noto marchio distintivo dei prodotti tipici della Tuscia su patate dellAlto Lazio, olio extravergine di oliva DOP di Canino e coniglio verde leprino di Viterbo.
Non si tratta di un semplice bollino dichiara Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo ma di un marchio di garanzia assegnato dallEnte camerale alle aziende che rispondono a rigorosi standard qualitativi di sicura affidabilità. In questo modo si punta a contraddistinguere e diffondere i prodotti e i servizi realizzati ed erogati dalle migliori imprese della Tuscia, per raggiungere mercati più vasti, inclusi quelli internazionali, secondo precise strategie di marketing.
Le prime aziende a fregiare i loro prodotti del marchio collettivo della Tuscia Viterbese sono: per lolio extravergine di oliva DOP di Canino lAzienda Agricola Mezzabarba Alessandro (Farnese), la Coop. Olivicola di Canino a.r.l. (Canino), il Frantoio Arturo Archibusacci (Canino), il Frantoio Archibusacci Giovanni & Figli s.r.l. (Canino), lAzienda Agricola Laura De Parri (Canino); per il coniglio verde leprino di Viterbo il Consorzio Coniglio Verde Leprino di Viterbo (Vasanello); per la patata dellAlto Lazio il COORAV Consorzio Cooperativo Ortofrutticolo Alto Viterbese (Grotte di Castro).
La prima uscita nazionale dei prodotti tipici con il marchio Tuscia Viterbese è allAgrifood, il 1° Salone internazionale del prodotto agroalimentare di qualità, che si svolge a Verona dal 3 al 6 marzo, dove la Camera di Commercio di Viterbo è presente con un proprio stand e sostiene la partecipazione di dieci imprese della Tuscia.
I prodotti riconosciuti dal marchio
collettivo della Tuscia Viterbese
Patata dellAlto Lazio
La patata dell'Alto Viterbese è un prodotto di ottima qualità, molto apprezzata sia a livello locale che su tutti i mercati italiani. Fino agli anni Sessanta del secolo scorso la coltivazione della patata veniva praticata soltanto a livello familiare. A seguito dell'abbandono della coltivazione della fragola, la patata si è estesa nei territori del comune di Grotte di Castro e via via ai territori dei comuni limitrofi, tra cui S. Lorenzo nuovo.
Nell'Alto Viterbese sono coltivate diverse varietà di patate; la scelta tra queste si basa sulla produttività, sull'epoca di semina, di raccolta e sulla qualità dei tuberi. Queste scelte rendono possibile una raccolta scalare e conseguentemente la presenza sul mercato del prodotto per un arco di tempo maggiore.
Il coniglio verde leprino di Viterbo
Nella Tuscia si produce un coniglio, detto "di qualità", che viene allevato all'aperto, secondo una tecnica messa a punto nella Facoltà di Agraria della nostra Università della Tuscia, con la quale si ottiene un prodotto che, oltre all'odore, non più sgradevole, presenta una carne più consistente e più saporita di quella del coniglio industriale. Per tali motivi, e anche per il fatto che questo animale di cortile ha fatto sempre parte delle nostre tradizioni gastronomiche, è stato incluso, come "Coniglio di qualità" nell'elenco dei "Prodotti tradizionali della Tuscia".
Lolio extravergine di oliva DOP di Canino
Lintero territorio provinciale per caratteristiche geologiche e climatiche è considerato tra le realtà italiane di maggiore pregio per la produzione dellolio extravergine di oliva, con punte di eccellenza come la varietà Canino, unoliva piccola e a lenta maturazione, che consente di produrre un olio a bassissima acidità (al massimo dello 0,3% espressa in acido oleico), di colore verde, molto profumato e dal sapore spiccatamente saporito. Caratteristiche uniche che hanno portato al prestigioso riconoscimento di Olio extravergine di oliva di Canino DOP.
Il marchio della Tuscia Viterbese
La Camera di Commercio di Viterbo ha istituito il Marchio collettivo Tuscia Viterbese per contraddistinguere e diffondere i prodotti e i servizi realizzati ed erogati nella provincia di Viterbo: l'obiettivo principale è quello di elevare la loro conoscenza e le loro opportunità commerciali.
Oggi non è più sufficiente porsi sul mercato con prodotti di qualità, certificati DOC, DOP o simili marchi di difesa: con un livello qualitativo anche buono, è necessario distinguersi, farsi conoscere, comunicare valori aggiunti. Fino a pochi anni fa il successo di un prodotto era affidato alla marca, alla qualità e distribuzione. Oggi con un livello qualitativo mediamente buono di prodotti sostanzialmente simili, solo la conoscenza del marchio orienta la scelta tra le diverse offerte. Il Marchio collettivo Tuscia Viterbese nasce per soddisfare questa necessità e opera secondo precise strategie di marketing che consentono di raggiungere mercati molto più vasti, anche internazionali, non sempre alla portata delle piccole e medie aziende.
Il Marchio collettivo Tuscia Viterbese è dunque un marchio d'attacco che:
- favorisce concretamente gli obiettivi di profitto aziendale
- diffonde la conoscenza del territorio viterbese
- agevola l'attrazione turistica
- sollecita investimenti esogeni con conseguenti benefici economici per tutta la comunità.
"Vivendo in un territorio ricco di storia e cultura, monumenti e tradizioni, di paesaggi e valori ambientali ancora incontaminati - dichiara Ferindo Palombella, Presidente della Camera di Commercio di Viterbo - è naturale adoperarsi per trasferire questi valori di immediata percezione e godibilità ai prodotti e ai servizi di qualità del proprio territorio. Il Marchio Collettivo "Tuscia Viterbese" è lo strumento che può consentire questo trasferimento, in quanto capace di racchiudere in un unico simbolo e in un unico slogan l'insieme di questi valori. L'idea del Marchio Collettivo, generata dalla Camera di Commercio di Viterbo, è stata accolta e condivisa dall'Università della Tuscia, dalla Provincia di Viterbo e da tutte le associazioni di categoria e dagli ordini professionali, in particolare da quelli degli Ingegneri e dei Dottori Agronomi e Forestali. E' ormai constatazione comune - continua Palombella - che il marchio, nella sua rappresentazione grafica, si attaglia perfettamente alla nostra storia e cultura tanto da poter diventare simbolo stesso del nostro territorio, cioè della Tuscia Viterbese".
Nella sua configurazione - spiega Gianni Bortolotti, esperto in comunicazione globale per la pubblicità, I'industria e l'ambiente ed ideatore del marchio Tuscia Viterbese - il marchio attinge ai valori della civiltà etrusca recuperando un simbolo che ricorre in tutta la sua iconografia. La "T" iniziale di Tuscia si moltiplica nello sviluppo di una sola linea che si articola per definire e contenere due "T" contrapposte: unione nella diversità tipologica e autonomia delle aziende che, insieme, convergono nel marchio collettivo E' il luogo del dare e dell'avere, dell'offrire e del ricevere, del centro a cui si viene e da cui si va, dell'impegno. Chiunque in Italia o all'estero lo vedrà, dovrà dire Tuscia e sarà come se la mente lo eleggesse fra gli aggettivi che la realtà ha attribuito al carattere di questa terra".
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