-Non è stata presa alcuna decisione in merito alla costruzione di nuovi impianti di termovalorizzazione.
Con la presentazione, da parte del presidente Piero Marrazzo, che è anche commissario straordinario per lemergenza rifiuti, delle Linee guida per la revisione del piano degli interventi di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed assimilabili per lintero territorio della Regione Lazio, si apre piuttosto un confronto ampio per la modifica e lintegrazione del piano regionale in vigore dal 2003, che porta la firma di Marco Verzaschi, allepoca commissario straordinario.
E quanto dichiara Giuseppe Parroncini, capogruppo dei Ds alla Pisana. Che precisa: Abbiamo lobiettivo ambizioso di superare la fase commissariale, la cui scadenza è fissata per il 31 gennaio 2007, dunque di uscire dalla gestione emergenziale dei rifiuti, con lindividuazione degli strumenti che possano consentire a questa regione di essere autosufficiente non solo sul piano gestionale, ma anche per ciò che riguarda la chiusura del ciclo dei rifiuti.
E proprio questo -prosegue- laspetto centrale: avviare una nuova politica in materia di rifiuti, intervenendo sulla prevenzione, cioè per ridurre il rifiuto allorigine, e incentivando la raccolta differenziata, così da diminuire il volume dei rifiuti destinati alla discarica.
A questo proposito, è enorme il ritardo accumulato nel Lazio relativamente alla raccolta differenziata, che il decreto Ronchi aveva fissato in una percentuale del 35 per cento sul totale e che invece nella regione raggiunge appena il 12 per cento, con Roma attestatasi al 22 per cento. Bisogna potenziare -sottolinea Parroncini- le politiche per il riciclo e il riuso dei materiali.
Quanto ai termovalorizzatori, impianti, è bene saperlo, che bruciano non il rifiuto, bensì il combustibile da rifiuto, partiamo, nel Lazio, dal piano del 2003, che prevedeva sette impianti, quattro a Roma e tre nelle altre province, esclusa Rieti. Le Linee guida di Marrazzo indicano, intanto, una riduzione. La scelta, in questa delicata materia, sarà partecipata, perché -spiega il capogruppo dei Ds- sono previste tappe ben precise: nelle prossime settimane, si aprirà la conferenza programmatica, che vedrà il coinvolgimento di tutte le parti interessate, nessuna esclusa, e che, con il supporto di una cabina di regia della quale faranno parte gli assessori regionali competenti, i presidenti delle cinque Province e i sindaci dei Comuni capoluogo, dovrà concludere i lavori entro il 15 novembre 2006.
Il piano Verzaschi, lo ricordo, recepì la proposta di Giancarlo Gabbianelli, che indicava una discarica e un termovalorizzatore a Monterazzano. Viterbo è, oggi, se si comprende limpianto di trattamento a Casale Bussi, un sito con unalta concentrazione di impianti che servono anche la provincia di Rieti, complessivamente circa mezzo milione di abitanti. Premesso che sono contrario ad un ampliamento della discarica esistente, dico che nella discussione sullubicazione degli impianti di termovalorizzazione si dovrà tenere conto dello sviluppo complessivo del Nord del Lazio, anche in relazione alle scelte in campo energetico.
Il confronto è più che mai aperto. Il metodo scelto, quello del coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, rappresenta -conclude Parroncini- una garanzia per le popolazioni.