- Successo e il tutto esaurito per "Le Grand Cafè Des Voyageurs". Lo spettacolo teatrale-musicale, presentato dalla Consulta femminile del Lazio, tenuto giovedì 22 Gennaio scorso all'Acquario Romano piazza Manfredo Fanti, 47 Roma (Stazione Termini).
Per chi ha avuto l'occasione di assistere all'evento, è stata una serata indimenticabile e l'occasione per accrescere e consolidare la voglia al dialogo interculturale. L'arte sprigionata dagli oltre venticinque interpreti nell'incalzare delle storie e dei momenti rappresentati, è comunicazione pura e arriva diritta al cuore, rompendo tutte le paure nei confronti “dell'altro” e del “diverso”.
Lo spettacolo teatrale-musicale si è tenuto giovedì 22 Gennaio scorso ed è stato patrocinato e sostenuto dalla Presidenza della Regione Lazio, su proposta dell'associazione Culturale Bolero e presentato dalla Consulta Femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio, a conclusione delle iniziative avviate dalla Consulta stessa per la celebrazione dell'anno europeo per il dialogo interculturale.
“E' stato un omaggio appassionato a Roma e alla sua straordinaria pluralità, che fin dai tempi antichi ha reso unica questa città, creando una fantasmagoria di etnie, religioni, credenze, tradizioni, che formano un prezioso tessuto culturale che si rigenera ogni giorno con l'arrivo di nuove realtà, interrogativi e risposte. Un sogno dedicato a una città che è soprattutto un continuo, colossale spettacolo. Sequenze di storie di volta in volta comiche, paradossali, grottesche, sentimentali, o gioiosamente da teatro di rivista, che danno il senso della città, come solo Federico Fellini ha saputo darla di Roma”. Ha detto Patrizia Masi, presidente dell'associazione Bolero e regista.
Nell'annunciare l'evento, la presidente della Consulta femminile, Donatina Persichetti, aveva messo in rilievo che: "Obiettivo è l'approfondimento dei problemi che si frappongono alla reale integrazione delle persone straniere, nella convinzione che è necessario fondere le diverse esperienze, culture ed intelligenze che convivono nelle nostre città, al servizio del bene comune per avviare una nuova fase di sviluppo".
"Spesso - fa notare Persichetti - si vive l'uno accanto all'altro ma non sappiamo nulla del vicino, di chi si prende cura anche dei nostri cari o lavora per il nostro benessere. Non si dialoga, si attribuisce al 'diverso' la causa della nostra instabilità e la paura prende corpo in ciò che non si conosce. Lo spettacolo per noi rappresenta la rottura della barriera che si frappone tra 'normali' e 'diversi', in incontri-scontri in un luogo comune pieno di luoghi comuni dove anche nella profonda diversità si è complici e rivivere insieme stranieri e italiani queste storie è un modo per dire camminiamo insieme".
Alla riuscita dell'evento ha partecipato attivamente Federica De Pasquale, vice presidente della Consulta.
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