Riceviamo e pubblichiamo - A due giorni dalla scadenza dei contratti di quasi tutti i Direttori Generali di importanti Aziende Ospedaliere e Asl del Lazio, il silenzio della Giunta Polverini è sempre più assordante.
Se da una parte la neopresidente ha agito in modo fulmineo nel licenziare i direttori regionali, dall'altra, ora che si tratta di strutturare un'attività che ha ricadute importanti sulla vita dei cittadini, si registrano immobilismo e incertezze. Ancora oggi, infatti, non si sa chi sostituirà i direttori generali.
Si tratta di uno stallo preoccupante. L'ipotesi di lasciare l'incarico al più anziano tra gli attuali Direttori Sanitari ed Amministrativi appare molto rischiosa sul piano giuridico. Si potrebbero verificare infatti impugnazioni di atti molto delicati, quali appalti e rapporti con gli accreditati esterni, a meno che questi non vengano nominati ufficialmente Commissari.
Gli attuali Direttori Generali hanno svolto uno straordinario lavoro e meriterebbero la riconferma per gli ottimi risultati ottenuti in regime di Piano di Rientro. Non dimentichiamoci mai che al loro arrivo le Asl non approvavano i bilanci da anni. Gramazio, pensando alla fedeltà politica, chiede che vengano nominati i Commissari: si tratta di una ipotesi contestabile. Ad oggi, tuttavia, c'è un problema peggiore: La Giunta, per l'ennesima volta, non ha individuato alcuna soluzione.
Sarebbe necessario, inoltre, aprire un dibattito sui curriculum dei manager, che devono essere persone serie e preparate, al fine di garantire ai cittadini i servizi necessari. Il nostro timore inoltre è che la paralisi sia dovuta alla guerra che sta agitando da tempo il Centrodestra e che ora si è spostata sul tema del controllo della Sanità Pubblica.
Luigi Nieri
Capogruppo Sel
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