Riceviamo e pubblichiamo - I monogruppi in consiglio regionale, cioè i gruppi formati da un solo consigliere, sono figli dell’attuale legge elettorale che è proporzionale e prevede anche l'elezione di un solo consigliere.
Legge che i partiti ci impedirono di modificare nella scorsa legislatura per mantenere il listino.
Facevo parte della commissione Affari costituzionali che con grande fatica cercava di varare un testo condiviso dai commissari, abolizione del listino e una soglia di sbarramento sia di coalizione che all’interno, proprio per bloccare la frammentazione dei gruppi, ma ogni volta dovevamo ricominciare daccapo.
Perché i partiti e i capicorrente dei partiti per ingordigia bloccavano l’iter della legge per evitare che arrivasse in aula perché volevano mantenere quel listino che poi hanno lottizzato a mani piene.
L’hanno avuta vinta loro, la legge non approdò mai in aula, il listino è rimasto ma sono rimasti anche i monogruppi. E’ inutile adesso versare lacrime di coccodrillo.
Non solo ma qualunque modifica del regolamento, che avevano già varato in commissione ma non è mai stato portato in aula, potrà riguardare i gruppi futuri non quelli formati sino al momento dell’approvazione, e comunque non potrà mai vietare i monogruppi frutto di elezione come prevede l’attuale legge elettorale.
Piuttosto la maggioranza si interroghi del perchè al suo interno già ci siano consiglieri che cercano di costituire gruppi diversi da quelli con cui sono stati eletti e soprattutto verifichi bene l’interpretazione data dell’attuale regolamento perché non è la norma ma la sua cattiva interpretazione che produce la fabbrica dei monogruppi.
Donato Robilotta
Pdl
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