- Ritengo che sia tempo di smetterla con la politica degli annunci ad effetto ed operazioni di tipo eclatante fatte alla stampa da parte del responsabile della sanità regionale.
Bisogna passare anche nel campo sanitario ad una nuova politica, nel senso di una conduzione davvero condivisa tra tutti della medesima.
Passare innanzitutto da unidea -oramai purtroppo invalsa- di spesa sanitaria ad unimpostazione concreta e programmatica di investimento nel settore della salute.
Non basta inaugurare muove strutture, come tac e simili o delineare operazioni che si risolvono in un puro maquillage dei centri sanitari esistenti, se non sia ha piena consapevolezza dei fondi che si hanno realmente a disposizione. Un esempio è lospedale dei Castelli. Con quali somme è realizzabile se lo Stato ha tagliato i fondi per ledilizia sanitaria? Come si può pensare di trattare un mutuo con la Cassa Depositi e prestiti?
Una cosa, appunto, impensabile.
Con il recente assestamento di bilancio approvato in Consiglio regionale sono stati individuati criteri rigorosi che non appaiono affatto coerenti con quanto annunciato dallassessore, le cui iniziative comporterebbero addirittura un aumento di spesa.
A questo proposito, proprio in quella sede è stata istituita una apposita commissione speciale che deve affrontare compiutamente i nodi irrisolti della sanità regionale. Bisognerebbe perciò convocare e dunque discutere in questo organismo le idee ed innovazioni proposte a mezzo stampa.
Indispensabile resta, a mio avviso, passare ad un nuovo modello di sanità, dove si superi la concezione -ed il vecchio che ancora cerca di sopravvivere- legata alla pura occupazione del posto letto optando invece per un sistema centrato sulla qualità del servizio e dellassistenza sanitaria e dove tutti gli attori, ed anche quindi strutture e centri privati, siano pienamente coinvolti per il miglioramento dellofferta, attuando in concreto il diritto alla salute.
Luigi Canali
Vicepresidente Commissione Sanità del Consiglio Regionale del Lazio