- In merito alla richiesta del Ministro dell’Ambiente, Pecoraro Scanio, di riaprire i termini per la conferenza dei servizi in merito alla valutazione di impatto ambientale per la centrale a carbone di Torrevaldaliga nord, ho inviato al Ministro Bersani la seguente lettera appello:
Gentile Ministro,
con la richiesta di riapertura della conferenza dei servizi, per rivedere l’iter autorizzatorio della riconversione a carbone delle centrale ad olio combustibile di Torrevaldaliga nord, il Ministro Pecoraro Scanio dimostra di essere uomo di parte e non di governo.
L’iter autorizzatorio della centrale a carbone di Civitavecchia è stato lungo ed accidentato, perché è cominciato nel 1998 e solo nel 2003 si è concluso in maniera favorevole, con la valutazione d’impatto ambientale, ma ha dovuto superare la mannaia della delibera, bocciata poi dal tar, della giunta regionale del Lazio del 2005, voluta dall’allora assessore regionale all’ambiente, tesa a bloccare i lavori della centrale.
Ora il ministro dell’Ambiente, che sostiene le posizioni dei no coke, nonostante le dichiarazioni pubbliche sue e del presidente del Consiglio Romano Prodi, che l’Italia ha bisogno del carbone e che servono almeno tre centrali, ci riprova, continuando una battaglia ideologica e facendo completa disinformazione nel merito.
Ai verdi non importa niente che negli impianti di nuova generazione siano previsti filtri di abbattimento delle emissioni, in grado di contenerle entro soglie superiori all’85%, né che il carbone pulito viene usato in tutti i paesi europei.
E’ grave che tutto questo avvenga proprio quando l’emergenza idrica rischia di far venir meno una parte dell’energia che dipende dal sistema idroelettrico esponendoci così al rischio di black out.
Proprio per una battaglia ideologica e massimalista molti anni fa il nostro paese ha rinunciato al nucleare, con la conseguenza che abbiamo costruito una forte dipendenza dal petrolio e dal gas e siamo obbligati a comprare energia elettrica dai paesi che la producono proprio usando il nucleare.
Lo sanno tutti che abbiamo bisogno del carbone per diversificare le nostre fonti di approvvigionamento, in modo da poter contenere i prezzi alti ed evitare, in caso di crisi nei paesi produttori di gas, nuovi e più gravi black out.
Tenga duro signor ministro, e cestini la richiesta di Pecoraro Scanio, perché un eventuale blocco della centrale a carbone di Civitavecchia metterebbe definitivamente a repentaglio anche la costruzione delle centrali di Porto Tolle e Rossano Calabro, e provocherebbe un danno irreparabile al bisogno di energia che abbiamo.
So bene che non è facile tenere la barra diritta, anche perché non le sono di aiuto gli amministratori degli enti locali del Lazio, che preferiscono cavalcare la protesta, nascondendosi dietro le decisioni del governo nazionale, piuttosto che assumersi le loro responsabilità di uomini di governo, ma questo è il destino dei riformisti.
Piuttosto il Governo e l’Enel facciano una grande campagna di informazione in grado di tranquillizzare i cittadini sull’uso delle nuove tecnologie con il carbone pulito, rispetto all’impatto ambientale e alla salute dei cittadini, e trovino le risorse necessarie per dare incentivi ad un territorio, che si carica di una servitù per interesse nazionale, a partire dallo sconto per i cittadini sulla bolletta energetica, e si creino le condizioni perché la centrale diventi anche un volano di sviluppo per le imprese locali.
Le invio i miei più cordiali saluti.
Donato Robilotta
Gruppo Socialisti Riformisti
TORRE VALDALIGA NORD. FONTANA (VERDI) REPLICA A ROBILOTTA (SR): “DA MINISTERO AMBIENTE PIENO RISPETTO RUOLO ISTITUZIONI”
“Il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ha agito nel pieno rispetto del ruolo istituzionale. Quando governava il centrodestra, al contrario, venne approvata sia una valutazione ampliamente lacunosa, sia una leggina ad hoc che servì letteralmente per scippare alla magistratura il giudizio di merito sull’autorizzazione concessa alla centrale di Civitavecchia”. Lo afferma in una nota Enrico Fontana, Capogruppo dei Verdi alla Regione Lazio e capolista del Sole che ride a Civitavecchia.
“Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica - spiega Fontana - Robilotta dovrebbe sapere che i Verdi sono da sempre in prima fila per promuovere una vera ricerca e innovazione tecnologica per il paese. Sull’emergenza idrica, invece, il consigliere regionale dimentica che uno dei problemi cruciali è rappresentato dall’indispensabile utilizzo di acqua per raffreddare la centrale termoelettrica”.
“Civitavecchia merita un futuro migliore di quello prospettato da Robilotta - conclude Fontana - un futuro che può realizzarsi solo cancellando una scelta sbagliata: la riconversione a carbone della centrale Enel di Torre Valdaliga nord”.
Enrico Fontana
Capogruppo Verdi Regione Lazio