- “Approvando la legge quadro sulla tutela dei diritti della popolazione detenuta, il Consiglio regionale del Lazio ha fatto un deciso passo avanti per garantire diritti alla popolazione carceraria.
Ma adesso occorrono risorse adeguate per assicurare concretamente il diritto alla formazione, al lavoro e il trasferimento concreto alla sanità pubblica”.
Lo afferma in una nota Peppe Mariani, Presidente della Commissione lavoro e pari opportunità regionale.
“La detenzione è contraria al senso di umanità e ostacola il reinserimento sociale del detenuto - dice Mariani - Con questa legge abbiamo garantito concretamente il diritto dell’affettività, vale a dire il vero motore di tutte le altre misure trattamentali, che non avrebbero senso se non permettessero al detenuto di restare in società, garantendo loro la continuazione del circuito di relazioni col mondo esterno per non ricadere nel reato e nel degrado sociale.
E anche per non creare la figura del criminale come pericolo costante. E’ per questo che mi sono impegnato affinché la legge approvata - ricorda Mariani - contenesse come cardine fondamentale questo diritto all’affettività, inteso come mantenimento dell’insieme dei rapporti e dei legami affettivi”.
“Dopo un lavoro d’aula lungo ed estenuante - dice Mariani la Regione Lazio ha iniziato il percorso per il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, scavalcando il dibattito poco significativo e spesso elusivo mai arrivato all’approvazione dei dico o dei pacs”.
“Per la prima volta in Italia - conclude Mariani - è stata approvata una legge che consentirà non solo ai familiari dei detenuti, ma anche a tutta la comunità affettiva di mantenere relazioni sociali all’interno degli istituti di pena. Abbiamo abbattuto le prigioni mentali del pregiudizio e del rifiuto”.