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Aeroporto - Il corsivo di Bruno
Perché Ciampino ha rinunciato alla metà dei voli?
di Severo Bruno
Viterbo - 20 ottobre 2008 - ore 1,30

Severo Bruno
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- Recentemente mi hanno chiesto un parere sulla reazione dell'ambiente cittadino, in special modo di quello politico, alle notizie positive pubblicate nei giorni scorsi sulla ubicazione a Viterbo di un aeroporto low coast.

Fu così che venni richiamato d'urgenza al caso concreto di un aeroporto a Viterbo, come se fino ad allora l'ipotesi non mi avesse sfiorato o per lo meno non lo avesse fatto più di tanto.

Le mille difficoltà sorte subito, al primo affacciarsi di questo progetto, avevano diffuso infatti incredulità e scetticismo nell'opinione pubblica, tanto che quel che chiedevano tutti era “ma si farà davvero?”.

Ebbene, risposi allora e confermo oggi che in generale la reazione dell'ambiente politico è stata di cauto ottimismo anche se temperato da una fosca previsione dei tempi di realizzazione, come dire “...sì, si farà forse, ma va a capire quando...”.

Un simile atteggiamento ha lasciato perciò spazio soltanto agli entusiasti, a coloro cioè che acriticamente si sono schierati a favore dell'aeroporto senza ulteriori approfondimenti, ed ha impedito che il dibattito sull'argomento toccasse temi scomodi, quali l'inquinamento, il rumore, la salute pubblica, ecc...

Contro un simile atteggiamento massimalista non si è schierata una parte politica, ma soltanto uno schieramento trasversale contrario che indicava nella mancanza di approfondimenti un pericolo per la città.

Si sono quindi affrontati due comitati, portatori di opposte tesi sul no e sul sì all'insediamento, che non hanno dibattuto in pubblico i loro argomenti confrontandoli; anzi, al comitato del no è stata negata ogni legittimazione, come fosse espressione di uno sparuto gruppo di irriducibili non ragionevoli.

Curiosamente, a sostegno dell'una e dell'altra posizione è intervenuto pesantemente il sindaco di Ciampino, favorevole all'insediamento a Viterbo di un nuovo aeroporto visto come la soluzione dei gravissimi problemi di inquinamento della sua cittadina causati proprio dal numero eccessivo di voli dell'aeroporto locale.

Nell'ambiente politico ci si è fermati, di solito, a registrare con soddisfazione il suo appoggio e a tacere invece sulle motivazioni addotte, perché l'argomento fa molta presa sull'opinione pubblica ed è quindi molto rischioso prendere una posizione meno che entusiasta alla realizzazione dello scalo.

Se si vuol affrontare l'argomento con serietà, io credo invece che non si possa prescindere da uno scrupoloso esame delle ragioni che spingono Ciampino a rinunciare a più della metà dei voli attuali. Un esame da farsi con una indagine ufficiale sulle conseguenze per il territorio dell'impianto del sistema aeroportuale nella città di Viterbo, ponendo agli esperti tutti i quesiti possibili sulle ragioni che hanno spinto comuni cittadini a scatenare vere e proprie rivolte contro l'aeroporto.

Dopo questo indispensabile approfondimento, saremo senza dubbio molto più preparati per prendere decisioni circa l'ubicazione dell'impianto, ad esempio, visto che la sua distanza dal centro abitato è fondamentale per la vivibilità della zona, o circa il suo dimensionamento.

Se si pensa che Viterbo dovrebbe preparare e decidere il suo nuovo piano regolatore generale nei prossimi mesi, si comprende bene come gli argomenti relativi all'aeroporto siano preliminari e propedeutici ad ogni altra valutazione ambientale e paesistica, per cui appare urgentissimo incominciare a parlarne quanto prima.

Dovranno parlarne gli amministratori in Consiglio comunale, i partiti tra i loro iscritti, ma anche i cittadini in tutte le loro associazioni e movimenti, nelle forme più opportune.

Stessa massima urgenza riveste l'esame delle infrastrutture da ultimare o avviare, prima dell'aeroporto, quali la nuova linea ferroviaria, il raddoppio della Cassia e la trasversale Civitavecchia – Orte.

Come si vede, siamo quindi arrivati alle questioni concrete, a una attività da avviare, non più chiacchiere e cartellini: attendiamo con ansia le determinazioni che verranno prese nella annunciata conferenza dei servizi. Ne riparleremo.
Severo Bruno

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