C'è la tentazione di mettersi a identificare i lupi
e a organizzare battute di caccia per annientarli...
"Non lasciamo le nostre porte chiuse
e diamo tutti i nostri cuori alle cause della felicità"
Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di Viterbo
Condanno ogni forma di violenza ed aderisco all'appello per la democrazia ,al dialogo costruttivo per una crescita umana e morale quale cittadino viterbese ed europeo. Grazie Antonello e Carlo!
GiancarloTancredi
Consigliere DL Prima Circoscrizione
Comune di Viterbo
Aderisco all’appello di Antonello Ricci
Francesca Proietti Sorbini
Aderisco volentieri al vostro appello da ex studente dell'Università della Tuscia ed ex abitante di Viterbo.
Grazie per il lo sforzo di voler cambiare le cose
Flavia Cestelli Guidi
Vi invio questa mail per aderire all'Appello contro ogni forma di violenza.
Sono di Roma ma studente per tanti anni a Viterbo.
Saluti
Elena Santini
Cristiano De Amicis e Sara Di Gregorio aderiscono all'appello "Contro ogni forma di violenza politica", condividendone totalmente significati e finalità.
Cristiano De Amicis
Sara Di Gregorio
Desidero esprimere con grande convinzione la mia adesione all'appello da voi lanciato.
Nello stesso tempo credo sia necessario, proprio per lasciare intravedere un orizzonte di serenità a tutti, giovani e meno giovani, un ripensamento del nostro modo di essere e dei nostri comportamenti che non sempre esprimono rispetto per l'altro.
Non posso, peraltro, non individuare in certi modelli di competitività e di supposto successo (espresso da auto, potere, bellezza, decisionismo, etc.), largamente proposti dalla nostra società ed apparentemente accettati con buona dose di passività da tutti noi, un elemento su cui tutti dovremmo riflettere, anche grazie al vostro appello, cominciando a chiederci non più "che c'è di male?" nelle nostre azioni ma, invece, "che c'è di buono?".
Grazie
Gian Domenico Messina
Consigliere Comunale di Civita Castellana
La Margherita - DL
Ricordando che la violenza si esercita fisicamente quanto psicologicamente.
La storia moderna, purtroppo, ce lo insegna.
Gianluca Grazini
Carissimi,
aderisco con entusiasmo al vostro appello contro ogni forma di violenza politica e mi dichiaro pronto e disponibile a sostenere la vostra iniziativa.
Paolo Capotosti
Segretario Provinciale CISL Viterbo
Anche io aderisco all'appello contro ogni forma di violenza politica.
Emanuele Petriglia
Aderisco al vostro appello
La violenza di qualunque tipo è segno del fallimento della ragione e del cuore.
Auspico che questa vostra lodevole iniziativa, da tanti condivisa, possa aprire un percorso sereno, senza pregiudizi, che metta in luce anche altre forme di violenza nei confronti dei più deboli e indifesi che sono gli esseri umani al loro affacciarsi alla vita e al suo tramonto.
Roberto Bennati
consigliere Udc Comune di Viterbo
Maria Angiola Satriani
Carissimi Ricci e Galeotti,
aderisco volentieri al vostro appello contro ogni violenza politica.
Antonella Ghignoli
Ricercatore dell'Università della Tuscia
Aderisco all'appello contro ogni forma di violenza politica.
Giulio Vittorangeli
Viterbo è una cittadina sufficientemente tranquilla. Sono genitore e sento dire, specialmente da mio figlio maschio, che qualche screzio tra ragazzi avviene, anche per motivi stupidi, ma, vi prego, vi prego genitori, educate i vostri figli al rispetto, alla tolleranza, all'amore.
Siamo perduti su un'isola che naviga in un universo sconfinato, rendetevi conto di quanto possa essere minuscola la vita. Va difesa, protetta e migliorata. Ognuno con le sue convinzioni, le sue diversità, ma deve unirci, per forza il rispetto per gli
altri. Non abbiamo alternative....
Saluti.
Laura Ferri
La violenza e l'odio non hanno mai risolto i problemi.
Aderisco alla lodevole iniziativa
Gianfranco Faperdue
giornalista
Condivido pienamente tutto quanto il mio stimato e sensibile collega A. Ricci ha
espresso nell'appello contro la violenza politica.
Come cittadina viterbese, a prescindere dal mio orientamento politico, solo
fiduciosa nel valore della democrazia, sottoscrivo pubblicamente l'appello
Edda Agulli, insegnante.
Aderisco alla vostra iniziativa
e andiamo avanti...
la strada è quella giusta.
Franco Trisolini
geometra
Cari Antonello e Carlo,
vi ringrazio per l'iniziativa intrapresa. Oltre all'adesione mia personale rappresento anche quella dei colleghi del gruppo consiliare.
Leggendo le molte adesioni di "qualità" e molto "diverse" tra loro mi domando perché ci sia ancora la violenza politica?
Aldo Fabbrini, Piera Coscarelli, Domenico Callea, Sandro Marenzoni e Franco Guancini, consiglieri comunali al comune di viterbo di DL La Margherita.
Grazie per l'iniziativa. Sottoscrivo il vostro appello. La violenza va sempre
combattuta da qualunque parte provenga. Viva il dialogo
Americo Mascarucci - giornalista
Intendo associarmi al vostro appello contro ogni forma di violenza politica.
Non starò a teorizzare se e quando la violenza possa avere legittimazioni, limitandomi a dire che certo non ne esistono in riferimento ai fatti che questo appello hanno determinato.
Basterà rendersi conto che una società sempre più priva di valori, fondata sul consumismo, sul massimo profitto, sulla competitività ad oltranza, sull’individualismo esasperato, alla violenza crea un ottimo sostrato per proliferare.
La qual cosa non annulla però la responsabilità personale ed il senso di discernimento che anche i giovani dovrebbero avere, specie quando contestano un sistema di cui in realtà, coi loro comportamenti, dimostrano d’essere al tempo stesso vittime e sostenitori.
Ma la responsabilità è anche di coloro che talvolta dietro i giovani si celano, svolgendo la funzione di cattivi maestri, personaggi a volte equivoci che si atteggiano a “ideologi” contando sull’inesperienza e le grosse carenze culturali di chi li ascolta.
Invece di organizzare inutili risse e scrivere demenziali frasi sui muri della città, sarebbe bene che questi giovani dedicassero una piccola parte delle loro energie a studiare, per meglio capire, e far valere seriamente, se ne hanno, le proprie ragioni, cercando d’intendere anche quelle degli altri.
Giuseppe Occhini
Aderisco volentieri, in quanto vecchio missino di sinistra mai pentito delle proprie idee, da sempre contrario alla violenza di qualsivoglia colore politico vero o presunto.
Giovanni Fonghini
“Chiunque abbia a cuore la propria incolumità,
dovrebbe impegnarsi per assicurare la pace nel proprio paese”
Nichiren Daishonin (1222-1282) Monaco Buddista
Come non aderire alla cosa più sensata udita negli ultimi cinque anni!
Aderisco mi rendo disponibile al sostegno dell’iniziativa
Rocco Sgherzi
Sono d'accordo e confido nella sensibilità dei singoli per riportare le diversità politiche e i comportamenti di ognuno entro l'ambiente della civile dialettica e della fertile contrapposizione politica.
Sergio Ferri
E' logico e naturale rispondere a gran voce a questo appello....
Ma poi, chi ci crede veramente?
Siamo tutti bravi con le parole, ma i fatti mostrano un'altra cosa, mostrano che anche in una piccola provincia come Viterbo, dove bene o male, si conoscono tutti, dove troppo spesso ci sentiamo protetti dal "resto del mondo", accadono fatti spiacevoli, anzi incivili, in NOME della politica! Credo che tutte le persone con un po' d' intelligenza, educazione e cresciuti con determinati valori, primo fra tutti il rispetto, non possono che rimanere indignati, delusi e arrabbiarsi anche, di fronte certi episodi.
Credo quindi che spetti proprio a tutti quelli che credono veramente nella politica, quella del dialogo, del confronto e della collaborazione, dare il buon esempio e soprattutto spetti a chi ha più visibilità e ci rappresenta, ai nostri governatori, a partire dal semplice presidente di circoscrizione fino in alto ai vertici, mostrare che LA PACE PRODUCE PIU' DELLA GUERRA!
Giacomina Baldini
Aderiamo anche noi
Paola Furfaro
Anna Badalucco
Aderisco volentieri all'appello.
Grazie per averlo promosso.
Paolo Moricoli
Un'adesione significativa sul piano culturale, politico e umano questa di Paolo Signorelli, considerato negli anni settanta e ottanta l'ideologo dell'estrema destra, dell'eversione di destra. Considerato uno dei protagonisti degli anni di piombo. Accusato in pratica di tutto, dalla strage di Bologna in giù. Salvo poi essere assolto.
Paolo Signorelli è stato considerato uno dei "cattivi maestri" di quegli anni. Ci sembra che, proprio per la sua storia, la sua adesione assuma un valore particolare. Segni, se ce ne fosse stato bisogno, la fine di un'epoca. E indichi soprattutto ai ragazzi di destra che quella storia è definitivamente chiusa e che solo con mezzi nonviolenti si possono difendere con forza le proprie idee.
Aderisco all'appello.
Non è con lo scontro fisico che si affermano le idee. In un mondo globalizzato, in cui i giovani vengono rinchiusi nei lager disperanti di un presunto benessere, l’antagonismo deve esprimersi come rivolta ideale contro il turbocapitalismo e contro l’omologazione culturale. In un mondo sistemico, in cui destra e sinistra costituiscono superati luoghi concettuali ormai privi di autentico significato politico, i giovani devono “fare fronte” e porsi come alternativa reale nella previsione di un domani altro.
Debbono, insomma, sfuggire alla logica della contrapposizione che, a ben vedere, è indotta strumentalmente dal Grande Fratello.
La storia dei costruiti anni di piombo lo insegna: mentre “rossi” e "neri” versavano il loro sangue di militanti dell’idea le cosche partitiche e finanziarie consolidavano la loro gestione affaristica del potere. Questo e non altro rappresentò la “strategia degli opposti estremismi”. A quella strategia già sulla fine degli anni ’70 io ed altri esponenti di opposta “fazione” ci ribellammo. Riproporre oggi la logica dell’antifascismo militante o dell’anticomunismo viscerale oltre ad essere antistorico è stupido.
Che i grandi evitino di emarginare i giovani e si facciano “lievito” per le loro battaglie culturali.
E che i giovani irrompano nel sociale battendosi per i diritti e le garanzie dei cittadini, per il mutuo sociale, per il reddito di cittadinanza, per impedire la privatizzazione delle acque, per cercare di sconfiggere l’usura, per riconquistare - infine con la loro identità la loro dignità di Popolo.
Paolo Signorelli
Aderisco all'appello - Contro ogni forma di violenza -
Elio Arpini
Presidente del Circolo Territoriale An di Civita Castellana.
La sezione Lipu di Viterbo aderisce con i suoi 119 iscritti all'appello di Antonello Ricci contro ogni violenza politica.
Chiediamo che le autorità, le amministrazioni, le forze di polizia intervengano per garantire la libera circolazione e la libertà di pensiero dei nostri ragazzi, contro ogni forma di squadrismo attuata da personaggi oltretutto ben noti e ben individuabili.
Enzo Calevi
Lipuviterbo
Anche e soprattutto dal mondo dello sport dovrebbe venire una massiccia adesione contro ogni forma di violenza, sia a sfondo politico sia di ogni altro genere. Quindi sottoscriviamo "in toto" questo appello.
La redazione www.basketintuscia.it
Ho letto il vostro appello “ Contro ogni forma di violenza politica” e lo sottoscrivo in pieno ringraziandovi per l’iniziativa.
Domenico Faggiani
Vicesindaco Villa San Giovanni in Tuscia
Cari Antonello e Carlo,
avendo pubblicato il vostro appello sulle colonne del Tempo ritengo automatica la mia adesione. Ma per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco, ecco qui la mia firma!
Anche se spesso (quasi sempre...) ci troviamo su fronti opposti nell'agone politico, ritengo che la vostra iniziativa contro ogni tipo di violenza sia totalmente condivisibile perché va oltre le fazioni, che sono sempre causa di odio e divisione e sono una cosa ben diversa dalla sana contrapposizione politica.
Andrea Acali
caposervizio Il Tempo di Viterbo
Il gruppo consiliare di Alleanza nazionale al comune di Viterbo aderisce con convinzione all’appello contro ogni forma di violenza politica lanciato da Carlo Galeotti e Antonello Ricci, anche perché l’impostazione data al documento è identica all’intervento, sull’argomento, del nostro capogruppo, fatto circa due mesi fa durante una seduta del consiglio comunale.
Maurizio Federici, Vittorio Galati, Enrico Maria Contardo, Antonella Stella, Augusto Turchetti, Massimo Gemini, Bernardino Porciani, Paola Selvaggini, Andrea Scaramuccia, Francesco Simoncini.
Per una Viterbo liberata dalla violenza fascista, sottoscriviamo l'appello
a nome della casa editrice.
Stampa alternativa/Nuovi equilibri
Condividendo a pieno con l' appello promosso da Carlo Galeotti e Antonello
Ricci:
I Giovani comunisti ravvisano la necessità politica di rafforzare subito un'argine solidale, in modo chiaro e netto, contro quegli episodi e fatti che evocano il rischio di un ritorno alla violenza. Ritenendo che le diversità progettuali, il pluralismo sociale e politico vadano ad arricchire il dibattito, il livello dell'elaborazione delle proposte, le modalità nell'esercizio della democrazia e non ad alimentare forme di intolleranza e violenza politica che inevitabilmente tradirebbero le stesse.
Stefano Troncarelli
Coordinamento Provinciale Giovani Comunisti
Aderisco volentieri al vostro appello. Credo che un'etica comportamentale condivisa sia imprescindibile. Mi sembra assurdo che giovani si attardino su impostazioni ideologiche che non interpellano più il nostro tempo.
Ferdinando Signorelli
Ho letto le tante adesioni al vostro appello, mi unisco ad esse con entusiasmo, convinzione e con l'augurio, che viste le tante firme della politica e della società civile locale, alla critica della pratica si voglia far seguire la pratica della critica.
Troppo comodo aderire all'appello di due persone fuori dal coro come Antonello Ricci e Carlo Galeotti e poi continuare a vergare comunicati stampa o a tenere riunioni che trasudano integralismo da tutti i pori.
A mio modo di vedere la violenza non ha un'unica fonte alimentante, deve essere equilibrata, garbata e non violenta la nostra azione quotidiana affinché i nostri figli che, come ben detto nell'appello, sono i ragazzi aggrediti ma sono anche i giovani aggressori, ne possano trarre insegnamento ed ispirazione.
Con profonda stima ed ammirazione per entrambi.
Fabio Scalzini
Aderisco
Edoardo Lucarelli
Aderisco, in ritardo ma convintamente, al vostro appello.
Nella circostanza mi piace ricordare che la civile convivenza non è un valore astratto e neppure avulso dai nostri comportamenti o dagli schemi mentali e politici che proponiamo.
Essa non è l'abito della festa da esibire di domenica ma si nutre di alimenti come la pazienza, la tolleranza e la solidarietà umana.
E' fatta spesso di sopportazione, talvolta di sacrificio e implica il rispetto dell'altro.
La non violenza cresce di pari passo con la giustizia sociale, con il lavoro e con l'istruzione di tutti.
Angelo Allegrini
Vice segretario della Margherita
Presente!
Silvana Cortignani
Giornalista
Aderisco all'appello.
Sono convinta anche che si debba andare oltre per comprendere e arginare la violenza.
Tornare ad interrogarsi sulle ragioni del sopruso, della prevaricazione, della gerarchizzazione sociale e concettuale del mondo e degli uomini.
Facciamo un salto qualitativo nel dibattito anche istituzionale affrontando il tema e gli interventi da adottarsi alla luce delle opportunità e del senso che ci offrono pluralità e alterità. Così come sosteneva Popper "la possibilità di combattere con le parole invece che con le armi è la base stessa della nostra civiltà e della nostra società, in modo particolare attraverso le sue istituzioni".
L'evoluzione - naturale e sociale - si alimenta di variabili e diversità, fossilizzazione e ripetizione la uccidono.
Christiana Soccini
Verdi Tarquinia - www.verdilaziolitoralenord.it
LAV Lega Anti Vivisezione - Tarquinia
Aderisco
Aderisco
Aderisco
Alfonso Prota
Contro ogni forma di violenza.
Ogni forma di violenza gratuita, piccola o grande, di pensiero o di azione, sia che la facciamo direttamente, sia che lasciamo accadere sotto i nostri occhi, nei confronti di noi stessi o di qualsiasi altro abitante questo pianeta è un antivita. E' un andare contro tutto ciò che ci fa uomini.
Se un uomo arriva a essere violento contro un altro uomo è perché ha già perso sé stesso.
Se un ragazzo, con tutta la vita davanti, ha già perso sé stesso, qualcosa non va in questa “società”, che però è un semplice contenitore, fatta di donne e uomini, di “noi”.
Per insegnare a qualcun altro il senso alto dell'uomo (da humus, terra) come persona, individuo, chiamato per nome dalla vita e dalla storia, dobbiamo essere prima noi testimoni efficaci di quella “humanitas”, che fa si che la nostra unicità sia in armonia con altre unicità, perché “impastati della stessa terra”.
Nel nostro presupporci al di sopra di tutto, non pensiamo mai che se il sole per un giorno smettesse di assolvere al compito per cui è stato posto dalla vita, cioè smettesse di scaldare, la Terra -appartenente al sistema solare- smetterebbe di esistere. E quindi anche noi, appartenenti allo stesso sistema solare. Senza poter fare nulla.
Non siamo “isole”. Ogni nostra azione genera una ripercussione in tutto un ecosistema fatto di persone,animali, ambiente.
Ed ogni adulto conscio della centralità del valore umano, non può non trasmettere questo - con il proprio stile di vita - alle persone con cui condivide un'esistenza intera o un semplice tratto di strada, siano essi figli, genitori, amici, collaboratori, perché diventino protagonisti di un “domani possibile umano”, che nasce solo da un oggi consapevole.
Andrea Palazzi
Presidente convenzione comunale - La Margherita-DL - Orte
Caro direttore,
aderisco con convinzione all'appello contro la violenza lanciato sul tuo giornale.
Sono sostenitore della non-violenza, che è buona disposizione verso tutto ciò che vive, come ha insegnato Gandhi. La violenza politica tra tutte è la peggiore perché mortifica la libertà di pensiero ed impedisce la ricerca del giusto, che è la massima aspirazione dell'umanità.
La violenza non è forza, ma debolezza, non crea, ma distrugge soltanto.
Perciò aggiungo la mia voce all'appello contro la violenza.
Severo Bruno
Sono pienamente concorde con il vostro appello, in cui individuo le stesse idee forza che hanno guidato da sempre la mia azione politica. Ogni forma di violenza va condannata con fermezza da qualunque parte provenga. E la politica non può e non deve mai trasformarsi nel suo contrario: l'azione violenta, appunto.
Giuseppe Fioroni
Deputato - Margherita
Condividiamo e sottoscriviamo.
Il nostro pieno e totale appoggio all'appello lanciato da Galeotti e Antonello Ricci.
Ribadiamo la nostra ferma contrarietà a qualsiasi tipo di violenza, non solo quella fatta di atti fisici cruenti. Ma anche e soprattutto quella verbale e psicologica.
Ci rendiamo disponibili a collaborare affinché la richiesta di aiuto da voi avanzata non resti un grido lanciato nel vuoto.
Con profonda stima
I consiglieri comunali di Forza Italia
Francesco Moltoni - Fabrizio Purchiaroni - Gianluca Salza
Aderisco all'appello da voi pubblicato.
Ugo Longo
Insegnante
Paolo Gianlorenzo
Giornalista
Sottoscrivo l'appello e ne faccio un altro alle forze politiche e amministrative di questa città: sensibilizzate di più i giovani sul valore etico della politica e, soprattutto, sulla storia. Della nostra Italia, come di questacittà.
Per isolare i violenti e i facinorosi, equamente divisi a destra e a sinistra.
Con affetto e stima
Simone Canettieri
Vi sono grata per aver offerto alla cosiddetta società civile di questa città il modo di esprimersi e manifestare il proprio sentire su un tema di tale grave e allarmante attualità.
Aderisco con convinzione al vostro appello, almeno un po' confortata dal constatare che le adesioni giungono da ogni parte politica, quindi la volontà di opporsi e contrastare anche fattivamente l'uso della violenza dovrebbe essere unanime.
Mi auguro che alle parole seguano i fatti.
Anna Saleppichi
Stampa Alternativa
Per una città più aperta a tutte le forme di cultura possibile e contro ogni
forma di violenza e rigurgito diideologie fasciste.
Angelo Leone
Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri
Condivido da sempre gli attacchi alla violenza da qualsiasi parte provengano e, da sempre, propongo e vivo una "catarsi" nello sport e davanti ad una scacchiera. Non ricordo più quale grande maestro internazionale affermava che non esiste nulla di più violento di una sana partita a scacchi...
Ed è questa la "violenza" che voglio per i nostri giovani. Nel mio piccolo mi impegno quotidianamente perché questo si realizzi. La prima cosa che insegno ai miei allievi infatti è che per imparare a vincere, negli scacchi come nella vita, bisogna imparare a perdere e questa pratica di vita implica un'assenza di vuota e stupida violenza fuori dai confini del sano impegno competitivo dove il rispetto per l'avversario e per le regole ne costituiscono la filosofia di base.
Ernani Rotellini
insegnante di scacchi
Carissimi
Aderisco al vostro appello.
Paolo Henrici De Angelis
La parola, quindi il dialogo, ha una potenza enorme. Dicono che possa più di una lama, figuriamoci di un pugno. La parola data invece ha un valore enorme. Dicono che rispecchi l'onore delle persone, ecco perché ora va mantenuta. Come spiegano Carlo e Antonello, "prescindendo dal gioco degli schieramenti politici".
Massimo Chiaravalli
Cari Antonello e Carlo,
aderisco con convinzione al vostro appello: la sensibilità etica e la passione civile che lo ispirano sono già di per sé un segno della vitalità democratica della comunità viterbese.
Luciano Dottarelli
Caro direttore, concordo in pieno con l'appello promosso da lei e da Antonello Ricci.
Mi auguro quindi che episodi simili non si verifichino più e che i giovani possano tornare ad esprimere liberamente le proprie idee in una città che ha bisogno di dialogo e rispetto reciproco.
Stefano Silvio Rosa
Segretario provinciale Sinistra giovanile
Aderisco all'appello con la speranza che possa arrivare a tutte le menti e a tutti i cuori. Ogni altra motivazione mi pare superflua. Grazie
Franco Carlo Ricci
Professore di Storia della musica
Università degli Studi della Tuscia-Viterbo
Cari Ricci e Galeotti, ho ricevuto il vostro "forte segnale" e aderisco con piena convinzione.
Vincenzo Grasselli
vicesindaco Vignanello-
Cari Antonello e Carlo, aderisco con convinzione al Vostro appello ritenendolo quanto mai opportuno e utile.
Domani vuol dire oggi. Il destino delle future generazione è legato ai nostri comportamenti e alle nostre attenzioni nel combattere ogni forma di violenza e discriminazione.
Così come ho sempre ritenuto il confronto democratico delle idee un momento di crescita della nostra comunità e la verifica delle nostre convinzioni, cercherò di trasmettere tutto questo alle nostre future generazioni cercando di ricordarlo e riaffermarlo in ogni mio comportamento.
Grazie.
Maurizio Tofani
La violenza oscura la ragione e una ragione oscurata impedisce il dialogo delle idee che è alla base della partecipazione democratica.
Marco Mancini
Rettore Università degli Studi della Tuscia
Aderisco sinceramente al vostro appello, il rispetto e la non violenza devono essere la base di tutti i confronti, sopratutto quello politico, da esempio.
Questa iniziativa è un vero "schiaffo" alla violenza, l'unico che si poteva concedere.
Bravi veramente e un'altra volta ancora GRAZIE di esistere.
Andrea Cutigni
Segretario sezione Ds"BIferali"
Aderisco all'appello del Prof. Ricci
Roberto Caivano
La violenza, da chiunque e comunque esercitata, è segno di intolleranza e prevaricazione.
Quella politica manifesta solo incapacità a sostenere motivatamente ed in modo corretto le proprie ragioni.
E' sempre manifestazione di stupidità che isola chi ne è autore, propagandista, difensore.
Sottoscrivo il vostro appello, nella speranza che soprattutto i giovani possano avvicinarsi alla politica come impegno sociale da vivere con passione e rispetto negli altri.
Marcello Meroi
Deputato della Repubblica - An
Carissimi Antonello e Carlo, solo pochi giorni fa attraverso "Tusciaweb" ho ricordato un gravissimo episodio di violenza che ha segnato la storia degli ultimi trenta anni: quello perpetrato contro Rosaria Lopez e Donatella Colasanti.
Il vostro fermo richiamo a condannare, isolare, prevenire ogni forma di violenza non può cadere in un terreno più fertile di quello dell'universo femminile.
Da sempre la cultura della non violenza fa parte del movimento femminile; sottolinearne l'immensa forza, in ogni ambito, non può essere che positivo.
Grazie per la vostra iniziativa che cercheremo di rendere sempre di più anche la nostra, nell'impegno civile quotidiano; ed è per questo che come Coordinamento provinciale delle donne Ds sottoscriviamo senz'altro l'appello contro ogni forma di violenza.
Linda Natalini
coordinatrice provinciale donne Ds
Aderisco con convinzione all'appello promosso da Antonello Ricci e Carlo
Galeotti.
Complimenti per l'iniziativa.
Gian Paolo Piccini
Segretario Ds Civitella d'Agliano
Aderisco pienamente alla Vostra inziativa contro ogni forma di violenza.Anche perché è in perfetta linea con il concetto di Papa Ratzinger che definisce la violenza una anticultura del nostro tempo.
«Un'anticultura - ha spiegato - che si mostra nella droga, nella fuga dal reale, nella truffa, nell'ingiustizia, nel disprezzo dell'altro e della solidarietà.Una anticultura che diventa una 'cosificazione' dell'uomo, che non è più una persona, ma diventa una merce, una cosa pura».
«A questa violenza poltica come a tutte le forme di violenza, diciamo 'no' per coltivare la cultura della vera democrazia cui deve ispirarsi ogni vera società civile».
Monsignor Salvatore Del Ciuco
Il rifiuto dell'uso sistematico della violenza, il riconoscimento della legittimità del proprio oppositore politico, la tolleranza. Sono principi nei quali tutti noi ci riconosciamo ma che, nel momento in cui vengono violati, è giusto riaffermare con forza.
L'enorme adesione al vostro appello, senzadistinzioni di parte, testimonia il bisogno di ritrovarsi tutti insieme intorno a quei valori che sono alla base della pacifica convivenza. Un sincero
ringraziamento.
Luca Poleggi
Con la speranza che non restino solo parole.
Carlo Massetti
Sottoscrivo il pregevole appello di Carlo Galeotti e Antonello Ricci, condividendo e facendomi promotore di tali contenuti. Tale sforzo deve essere coeso da tutte le forze politiche che congiuntamente e costantemente devono impegnarsi nel concretizzare tali obiettivi.
E' ora di fermare le violente manifestazioni nei confronti di opposte fazioni politiche o sociali, vili comportamenti che sono il barbaro sfogo contro i più deboli.
Il concetto di rispetto deve predominare permanentemente durante i confronti politici tutti. Dall'una e dall'altra parte ci si sforzi affinché il dialogo sia costruttivo, anche se con caratteri forti a volte, ma impregnato dal desiderio di ottimizzare la condizione di tutti.
Ritengo che tali sfoghi che sfociano in manifestazioni di violenza siano atteggiamenti di chi, soprattutto tra i giovani, ha il bisogno di affermare la propria presenza, far sentire che esiste, abbandonandosi ad episodi di violenza per fare eco, tralasciando comportamenti di civiltà che ci devono contraddistinguere tutti.
Ed è per questo che invoco maggior ascolto ai propri giovani nelle famiglie, affinché sappiano condividere le loro problematiche, lasciando per qualche minuto la corsa della vita quotidiana; tale invocazione è rivolta anche a tutti i leader politici, affinché infondano tali concetti di non violenza costantemente, soprattutto ai più giovani, perché questi ultimi spesso si immedesimano in loro e ne fanno i propri modelli da seguire.
Grazie Carlo Galeotti e Antonello Ricci! Spero il vostro messaggio arrivi con la giusta valenza a chi ha il potere, e quindi la responsabilità di diffondere tali valori.
Saluti,
Francesco Giorgio
Consigliere di AN - IV Circoscrizione
Ogni forma di violenza, tanto più quella che si cela e trova giustificazione nelle contrapposizioni politiche, non può trovare in alcun modo e in nessun contesto terreno fertile. Deve essere isolata e condannata.
Le distanze che spesso separano chi è impegnato in politica devono scomparire quando si tratta di trovare degli spazi comuni in difesa dei valori fondanti della democrazia.
A partire dalla tolleranza, dalla pacifica convivenza, dal rifiuto della forza come mezzo per risolvere le controversie, dal rispetto della legge.
Aderisco, dunque, in maniera convinta ma allo stesso tempo con preoccupazione, al vostro appello. Iniziativa che ritengo meritevole, una dimostrazione di come, in una società civile, le istituzioni e i cittadini tutti abbiano sempre bisogno di personalità in grado di risvegliare le coscienze, lanciare l'allarme, indicare la strada da seguire. E non mi sfugge, dunque, il passaggio presente nel vostro documento nel quale si sostiene che sono nostri figli i ragazzi aggrediti ma anche i giovani aggressori i quali “rischiano di giocarsi il proprio futuro per uno sciocco e privo di senso atto di violenza”.
Io credo che questo momento di coinvolgimento collettivo debba essere propedeutico a una fase di maggiore riflessione e, se necessario, di autocritica da parte delle istituzioni tutte. Nel momento in cui i giovani sentono il bisogno di rifugiarsi e di sentirsi protetti all'interno di ideologie politiche che professano la prepotenza, è segno evidente che non si è stati in grado di dare loro altre certezze.
Nell'insicurezza di un futuro sereno, nello spaesamento dovuto alla perdita di punti fermi quali la famiglia, questi preoccupanti fenomeni sociali si sviluppano. Denunciare e stigmatizzare le aggressioni avvenute in passato è necessario e imprescindibile. Trarne una lezione e intervenire per evitare che si ripresentino in futuro è un dovere per tutti noi.
Giuseppe Maria Aloisio
Direttore generale
della Asl
Carissimi
avete fornito una buona opportunità per stringersi attorno alla cultura della nonviolenza.
E' giusto, oppotuno ed utile affermare con forza, il desiderio di tolleranza e convivenza civile.
Ci avete dato la possibilità di ritrovarci ma ora è necessario iniziare un proficuo cammino comune.
Bengasi Battisti
Consigliere provinciale
Aderisco molto volentieri, apprezzando molto il tono e il contenuto dell'appello e sperando che esso serva ad una riflessione e ad un "risveglio di coscienza" di tutti coloro che hanno a cuore le sorti dei nostri giovani e della nostra città.
Il malessere che serpeggia tra i giovani e i giovanissimi, e di cui questi episodi - purtroppo ripetuti nel tempo - sono una sempre più inquietante e dolorosa spia, va affrontato soprattutto con azioni a largo raggio e di lungo respiro, azioni concrete che favoriscano la crescita culturale e intellettuale, l'integrazione, il confronto, il senso di appartenenza ad una società civile e democratica, il formarsi di un orizzonte di vita in cui nessuno prevarichi o discrimini nessuno.
Ogni cittadino di Viterbo dovrebbe - indipendentemente dal suo ruolo pubblico o privato - sentirsi impegnato a promuovere quotidianamente una cultura della non violenza. A maggior ragione coloro che operano nelle istituzioni e nei luoghi della politica e della vita sociale della città, e che sono in grado di compiere scelte e di determinare orientamenti che si oppongano all'avanzare di costumi sociali degradati.
Grazie ad Antonello e a Carlo per questa occasione.
Marcello Arduini
docente di antropologia culturale
all’Università della Tuscia
Aderisco con passione e convinzione
Maurizio Bruziches
psicopedagogista dello sviluppo
Aderisco convintamente consapevole della necessità della diffusione di una seria cultura della nonviolenza.
Ritengo fondamentale, anche da un punto di vista squisitamente semantico, parlare di nonviolenza come unico termine e non in termini di concetto contrapposto a quello di violenza.
Nonviolenza quindi come tolleranza, rispetto, comprensione, costruzione di rapporti con l'altro da noi!
GIuseppe Picchiarelli
Assessore provinciale alla Pace
esponente di Rifondazione comunista
aderisco all'appello
Luca Piras
Sociologo della Provincia di Viterbo
"Chi è amico della nonviolenza crede, ancor di più degli altri, al principio
delle onde, per cui ciò che si è e si fa si diffonde, spesso impercettibilmente,
e arriva lontano."
Aldo Capitini
Con l'augurio che la vostra iniziativa possa arrivare molto lontano in compagnia
di tanta Politica, Rispetto e Partecipazione.
Sergio Espositi
Sezione A.Gramsci Ds Viterbo
"Non si potrà mai giungere alla vera democrazia con mezzi falsi e violenti... La libertà individuale può attuarsi soltanto in un regime di autenticità"
Gandhi.
Aderisco all'appello contro ogni forma di violenza, consapevole e fiducioso che questo possa essere un inizio vero per affrontare il problema del disagiogiovanile nella nostra provincia.
Roberto Corzani
Verdi per la Pace
La federazione DS di Viterbo aderisce a pieno all'appello promosso da Antonello Ricci e Carlo Galeotti.
Andrea Egidi
Segretario provinciale Ds
Carissimi Antonello e Carlo,
sottoscrivo il vostro appello, ringraziandovi per questa iniziativa che sollecita una esplicita presa di posizione contro ogni forma di violenza politica, una precisa assunzione di responsabilità da parte di ciascuno.
Serve, come scrivete, un segnale chiaro e forte di condanna. E serve l'impegno della nostra comunità perché si affermi la cultura del dialogo e della nonviolenza.
Si tratta di una scelta non neutrale, che richiede, in primo luogo a noi che operiamo nelle istituzioni, attenzione verso i bisogni dei cittadini e le tante forme di disagio e di emarginazione presenti nella nostra società, soprattutto tra i giovani; capacità di ascoltare e di dare risposte; volontà di favorire processi di vera partecipazione democratica.
Per una crescita solidale della città, per “un domani possibile e umano”, per usare le vostre parole.
Insomma, sviluppiamo questa riflessione che avete opportunamente stimolato, lavoriamo insieme.
Un abbraccio.
Giuseppe Parroncini
Capogruppo Uniti nell'Ulivo - Democratici di Sinistra
alla Regione Lazio
Desidero aderire all'appello apparso su Tusciaweb a firma di Ricci e Galeotti.
Grazie
Stefania Masci
Aderisco pienamente al vostro appello.
Francesco Mecucci
I colori della violenza non abitano i luoghi della mia politica.
Almeno la politica che intendo io, quella che non è fatta di agguati e declamazioni, di proclami ed esibizioni di forza.
I luoghi della politica possono essere tutta la città, di mattina presto e di notte, significa vivere e far vivere la città con attenzione e rispetto, senza esclusioni alcune.
I colori della violenza non appartengono alle donne che spesso la subiscono.
I colori della violenza non sono presenti nell'arcobaleno della pace e della non discriminazione.
La non violenza cammina piano ma sicura, la non violenza esce allo scoperto, disarmata e contaminante, la non violenza non ha colori, non si maschera, non minaccia, non fa guerre di quartiere o di mondo, la non violenza pratica i sentieri più difficili, dove molt*sono gli assetati a cercare la fonte.
Doriana Goracci
Aderisco all'appello perché sono convinta che la "non violenza" sia una scelta non neutrale, che attiene alla “politica della trasformazione" in alternativa alla “politica per il potere"; aderisco perché come donna, educatrice e madre credo nella costruzione di
modelli di "identità plurale";
aderisco perché la violenza, in tutte le sue forme, è espressione di "pensiero semplice", quello che utilizzano coloro che vivono di ferree certezze, di intolleranza, discriminazione, prevaricazione e negazione dell'altro.
Sono convinta però che un appello non possa bastare.
Nessuno, soprattutto se adulto, può "credersi assolto", se rinuncia a impegnarsi nella ricerca di nuovi strumenti di analisi e di intervento, nell'elaborazione di nuove categorie politiche, nell'individuazione di luoghi e tempi per praticare percorsi di partecipazione reali e rinnovata socialità.
Nel mio piccolo, sono disponibile.
Un saluto
Patrizia Roselli
E' un dovere morale aderire al vostro appello.
Grazie per aver dato voce a quel che molti di noi pensavano e sentivano in questo tempo così bisognoso di pace, di onestà intellettuale e di chiarezza di ideali... Tutti viviamo nella tentazione quotidiana della violenza e l'unico antidoto è sempre quello di cercare di entrare nella dimensione altrui.
Non è cosa semplice perché il preconcetto ideologico non aiuta mai, da qualunque parte si sia schierati. Ma è proprio questo che quotidianamente dobbiamo combattere. Come cittadini, come genitori, come insegnanti.
Per me, come docente di scuola elementare-oltre che come madre e cittadina-, questo è sempre stato un imperativo categorico: far vivere i bambini in un clima dove il riflettere sui comportamenti fosse pane quotidiano e dove qualsiasi atteggiamento violento, sia verbale che fisico, fosse analizzato davanti ad una lavagna o seduti in circolo...
Non riesco a pensare che gli autori di tanta violenza siano stati sui banchi di scuola senza che nessuno di noi abbia potuto fare qualcosa per non farli diventare così tristi, delusi, arrabbiati... Sono i nostri giovani a soffrire ed ognuno di noi ne conosce più di uno.
Spero solo che tutto ciò serva a risvegliare tante coscienze sopite nell'apatia dell'ignoranza.
Anna Maria Eramo
Insegnante
Aderisco volentieri a questa lodevole iniziativa.
Inoltre credo che al verificarsi di certi gravi episodi sia doveroso chiederci da dove nasca tale violenza e quali azioni concrete mettere in campo per contrastarla.
Purtroppo anche la politica ha la sua parte di responsabilità, certi politici hanno le loro responsabilità! Ne sono triste testimonianza quei parlamentari che in diretta televisiva, sotto gli occhi di milioni d'italiani, sono capaci di insultarsi ed in certi casi addirittura di picchiarsi, dando vita a vere e proprie risse! E' contro questa classe politica che dobbiamo avere il coraggio di “puntare il dito” a prescindere dall'ideologia politica d'appartenenza!
Ritengo che non è più ammissibile assistere inerti a questi vergognosi spettacoli, sono altresì convinto che se accadono episodi violenti a sfondo politico, i quali troppo spesso coinvolgono anche adolescenti, certamente una parte della responsabilità sia d'attribuire al cattivo esempio che certi “indefinibili politicanti” ripetutamente ci offrono.
Paolo Caravello
Consigliere An - V circoscrizione
Aderiamo al vostro appello contro ogni violenza di qualsiasi colore sia.
E' sempre diffcile non puntare il dito contro chi usa violenza a danno degli altri. Ma la vera violenza a volte non è solo quella fisica e di morte, spesso si uccide con l'indifferenza, con l'omerta che trova sempre più spazi in una società così malata di odio e avida di ricchezza.
Ciò non deve farci perdere la speranza di alimentare il fuoco intorno alla bandiera della pace.
Un saluto e un grazie ad Antonello Ricci che ci tiene informati di tutte le iniziative del viterbese e dintorni.
Un saluto a Carlo Galeotti che forse non si ricorerà di noi, dal momento che sono passati tanti anni da quando ci sedevamo intorno ad un tavolo insieme a don Franco a parlare di solidarietà e pace.
Ciao
da Lorella e Angelo Morandi
Villa Fontane
Aderisco sentitamente all'appello di Galeotti e Antonello Ricci contro la violenza politica.
Questa deve essere combattuta qualsiasi sia la sua matrice, il suo colore e le sue presunte motivazioni.
Solo questa è cultura veramente democratica.
Gaetano Alaimo
Contro ogni violenza
Peter Boom
Aderisco alla vostra iniziativa, augurandomi che tanti altri lo facciano.
Giuseppe Ferlicca
Giornalista
Ringrazio per l'iniziativa e aderisco all'appello che risponde a quanto da me più volte sollecitato in occasioni pubbliche, in veste di referente della Consulta provinciale studentesca di Viterbo. E quindi vicina ai commenti degli studenti e alla percezione di un malessere e di una violenza diffusi.
La Consulta, assumendo lo scorso anno come tema della Giornata dell'Arte e della Creatività Studentesca "la nonviolenza -un altro mondo è possibile" , ha voluto lanciare un messaggio chiaro, ha voluto dire il suo "no" ad ogni forma di violenza e di intimidazione denunciate in precedenza anche attraverso il giornale Confusione.
Clelia Maio
Referente della consulta provinciale studentesca
La condanna della violenza, in politica come in qualsiasi altro ambito dei normali rapporti sociali, dovrebbe costituire un dato di fatto ovvio. Quasi implicito nel sentire comune.
Talora (spesso) non tutto è però così lineare come dovrebbe essere. Accanto alla violenza fisica, ne esiste una verbale che può essere altrettanto (e forse più) difficile da contrastare.
Essa arriva a demolire il presunto avversario al pari di una vile aggressione materiale. Plaudo a questa iniziativa, tanto semplice quanto contrassegnata da un alto e condivisibile contenuto etico, cui aderisco volentieri come sollecitato dai promotori.
Sergio Mutolo
www.viterbesecalcio.com
La condanna alla violenza in quanto tale va espressa in maniera netta, forte e chiara. Perché è un discorso che va al di là della politica. Sono convinto che la dialettica democratica debba sempre prevalere attraverso il confronto, se vogliamo anche serrato, e lo spirito critico.
Comunque, nel rispetto di qualsiasi persona ci troviamo di fronte.
Ringrazio Carlo Galeotti e Antonello Ricci: per il vostro documento auspico il massimo delle adesioni possibili. Intanto vi offro la mia.
Alessandro Mazzoli
Presidente della Provincia di Viterbo
Caro Antonello,
mi sembra un'ottima iniziativa, anche perché riguarda il rifiuto della violenza come metodo di lotta politica, da qualsiasi parte venga posta in essere.
Giancarlo Gabbianelli
Sindaco di Viterbo
Concordo pienamente con l'appello lanciato dal direttore di Tusciaweb e da Antonello Ricci contro ogni forma di violenza politica.
Indipendentemente dal colore del proprio partito ritengo sia necessario adoperarsi concretamente affinché atti di aggressione non siano più ripetuti.
Avere un'idea politica in cui credere significa anche e soprattutto non condannare chi ha concezioni o ideologie diverse dalle nostre.
Il rispetto per la libertà altrui è fondamentale e va tutelato, garantito, difeso in ogni senso.
Pertanto è necessario collaborare attivamente per impedire un ulteriore emarginazione di questi giovani che trovano nella violenza politica la loro arma di sfida nei confronti di una società in cui forse faticano a trovare il proprio spazio, la propria dimensione.
In questo senso è indispensabile un'attenzione costante da parte di tutte le istituzioni viterbesi che per prime devono lanciare un messaggio di democrazia, tolleranza e solidarietà.
Il vice coordinatore Forza Italia
Giulio Marini
Schierarsi contro la violenza è un atto doveroso e imprescindibile.
Ma altrettanto doveroso è "operare" fattivamente per un modello non-violento.
Così come essere contro la guerra non implica automaticamente essere "operatori di Pace".
Una comunità di "operatori di pace" di deve intervenire in maniera costruttiva sia sul piano della condanna, sia su quello del dialogo, della mediazione, della tutela dei diritti e della democratizzazione allo scopo di trasformare stabilmente i conflitti violenti in relazioni di convivenza pacifica e di dialettica democratica.
Come ci ha indicato Alex Langer.
Che gli amministratori comunali, dunque, raccolgano immediatamente la spinta che nasce da questa iniziativa e la trasformino in strumenti, a partire dalla organizzazione di un consiglio comunale aperto che raccolga le riflessioni, le proposte, i contributi.
Umberto Cinalli
Legambiente
Giancarlo Guerra
giornalista
La violenza è il tratto distintivo della politica del secolo che abbiamo alle spalle.
L'odio e la distruzione dell'avversario mali ritenuti necessari per l'affermazione della propria visione del mondo.
E più su lo Stato a generare il bene comune attraverso la violenza assoluta della guerra.
Per scardinare questo meccanismo perverso, i cui strascichi, ormai ridotti a tragica parodia, avvelenano ancora i nostri giorni, partiamo da noi stessi, ripudiamo la violenza fisica e verbale, combattiamo la violenza della povertà e della negazione dei diritti.
Sono con voi.
Eduardo Gugliotta
Direttivo provinciale Sdi - Rosa nel Pugno Viterbo
Cari amici, spero non siate stupiti del fatto che esordisco così, con una parola che non viene facilmente usata verso parsone che la pensano in maniera diversa, ma è proprio per questo che ho voluto utilizzarla.
L'occasione che mi date per condannare la violenza politica di qualsiasi colore è troppo ghiotta per non essere colta, ed ho ritenuto utile, proprio per l'argomento trattato, rivolgermi a voi con un termine che racchiude tutto il senso delle mie parole.
Aderisco con convinzione al vostro appello, esprimendo senza indugi la mia personale condanna verso la violenza politica di qualsiasi colore. Lo faccio perché lo ritengo “universalmente” giusto, perché non voglio che i giovani si confrontino fuori dai binari della civiltà e del rispetto, ma oltre a questo perché provengo, anzi, permettetemi di dire che ne faccio e ne farò sempre parte, da un movimento che fonda le sue radici nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile che ha pagato pesantemente lo scotto di essere in prima linea nella difesa dei propri ideali e dei valori più alti a cui dedicare la propria esistenza.
E' stata una pagina triste quella delle contrapposizioni ideologiche, che ha prodotto solo violenza e nessuna conquista sociale, dimostrazione questa, se ce ne fosse ancora bisogno, che con la violenza non si ottiene nulla.
Sono le idee a vincere, è la loro forza naturale a spezzare le catene dell'ingiustizia, è solo tramite una sana e costruttiva militanza che si può “sfogare” quella stupenda esuberanza giovanile che ti fa sentire capace di superare mari e monti.
Bisogna controllare questa infinita energia, e metterla a disposizione di nobili fini, perseguiti con nobili modi: questo permette alla diversità di rimanere un valore e non diventare un ostacolo.
Quello che non vorrei, cari amici, è che noi cadessimo nell'errore di considerare i giovani impegnati in politica come una categoria a parte, confinati in chissà quale angolo della società: se lo facessimo li faremmo sentire diversi, emarginati, e quindi in contrapposizione con il resto del mondo. Non è così. I giovani impegnati in politica sono una risorsa per il Paese, specialmente in un periodo come questo dove la distanza tra politica e cittadino è troppo marcata.
Prima di salutarvi, vorrei porre l'accento su un aspetto della questione: l'esempio che diamo. In Italia, rispetto ad altri Paesi europei, la politica è troppo violenta: è urlata, è irrispettosa, è invasiva. Un giovane di 15 anni, che si avvicina per la prima volta al mondo politico, si trova catapultato su un ring, dov'è necessario tirare fuori i muscoli se si vuole contare.
Cominciamo noi a dare un messaggio nuovo, cominciamo a dimostrare che la politica è al servizio del cittadino, cominciamo a dimostrare che il termine “battaglie politiche” non significa mettere a ferro e a fuoco una città.
Cominciamo ad essere intellettualmente più onesti, forse questo risulterebbe più proficuo rispetto a prese di posizione momentanee o “stagionali”. Cominciamo a dare la speranza ai giovani che un mondo migliore non è un sogno, ma una possibile realtà, perché la cultura vincente è quella delle “idee che diventano azioni”.
Mauro Rotelli
Assessore alle Politiche Giovanili
Comune di Viterbo
Sottoscriviamo l'appello "Contro ogni forma di violenza politica" sottolineandone il valore culturale e civile.
Leonardo Annulli
editore
E' con senso di profonda speranza e con molta gratitudine per Tusciaweb, che si fa promotrice di grande sensibilizzazione, che i Comunisti Italiani aderiscono a questo ed ad ogni appello contro forme di violenza che sicuramente dalla politica distano anni luce.
Stefano Di Meo
Il segretario provinciale
Partito dei Comunisti Italiani
Aderisco all'appello e ringrazio Ricci e Galeotti per la sensibilità dimostrata.
Come insegnante ho costantemente operato affinché il confronto fosse sempre sul terreno delle idee e delle proposte.
Luigi Destro
webmaster di www.dsvt.it
Architetto Giovanni Cesarini
Associazione Culturale Frisigello
Francesco Antonaroli
Caro direttore,
nel ringraziarla per la sua pregevole iniziativa, a cui spero arrivi indistintamente l'adesione di tutte le forze politiche viterbesi, rinnovo la volontà mia e dei Giovani UDC della Provincia di Viterbo di condannare fermamente qualsiasi manifestazione di violenza.
Chiediamo anche noi un segnale chiaro delle istituzioni affinché atti di questo tipo non trovino più libero sfogo in un città che amiamo e da cui esigiamo il meritato rispetto.
Ci sentiamo vicini a chi, esprimendo opioni e scelte diverse, abbia subìto le conseguenze di un ideale sciocco e distorto che non si addice assolutamente a chi nel Viterbese cerca di portare avanti una politica sana e costruttiva sempre condita da un'accesa ma corretta dialettica.
Per questo, caro direttore, troverà i giovani Udc sempre vicini e solidali ad iniziative di questo tipo, sperando che servano ai vostri figli, ed ai nostri fratelli, a costruire una città ed un futuro migliore.
Edoardo Ciocchetti
ed i Giovani UDC della Provincia di Viterbo
Condivido sia gli intenti che il contenuto dell’appello. Credo che sia arrivato il momento per le istituzioni di intervenire.
E anche per chiedersi, in un periodo in cui le ideologie sono tramontate, come si possa trovare nella politica ragioni della violenza. Mi sembra che troppo facilmente ci si dimentica delle sanguinose esperienze delle generazioni precedenti.
Mi impegno a portare questo documento all’approvazione del consiglio provinciale.
Gianmaria Santucci
Consigliere provinciale Udc
Ringrazio entrambi per l'iniziativa che avete assunto. Ho apprezzato in particolare l'equilibrio delle parole e l'efficacia dei contenuti.
La delicatezza della situazione richiede da parte di tutte le istituzioni l'attenzione che invocate.
Per quanto mi riguarda non solo aderisco con convinzione ma continuerò a svolgere, in maniera più incisiva spero, il compito di sensibilizzazione all'interno dell'amministrazione comunale.
Abbiamo tutti, sinistra e destra, il dovere di riportare il confronto sul terreno delle idee e non su quello della violenza.
Il capogruppo Ds
al Comune di Viterbo
Giulia Arcangeli
Aderisco all'appello di Antonello Ricci e Carlo Galeotti contro la violenza. Pochi giorni dopo l'ultimo episodio avevo sottolineato in una lettera a Tusciaweb i motivi di una preoccupazione, che deve suscitare attenzione e vigilanza non soltanto tra gli operatori della polizia e della giustizia, ma deve coinvolgere direttamente tutte le forze vive della città.
Lo sforzo culturale necessario ad inquadrare il fenomeno non può esercitarsi su sottili distinguo, ma deve puntare con decisione a eradicare la malapianta della violenza ed a spezzare la spirale che ogni episodio rischia di generare.
Essa non è giustificabile con la politica né con altre più o meno nobili motivazioni perché nega alla radice il confronto democratico delle idee e la partecipazione dei cittadini.
La non violenza deve essere un fondamento di valore universalmente riconosciuto nella nostra società. E' opportuno riaffermarlo continuamente poiché nulla può darsi per scontato o per acquisito una volta per sempre.
Valerio de Nardo
Cari amici,
aderisco volentieri e tempestivamente
Alberto Castori
Anche i Repubblicani europei aderiscono all'appello lanciato e non mancherà se necessita la loro azione
Il coordinatore provinciale
Mario Mancinelli
Doverosamente aderisco!
Diego Capriotti
coordinatore Fgs Viterbo-Rosa nel Pugno
Aderisco ben volentieri alla vostra iniziativa contro ogni forma di violenza e contro chi vorrebbe rigettarci indientro nel tempo calpestando la libertà, i diritti e il progresso che prima i nostri padri hanno conquistato e adesso noi stiamo difendendo e cercando di accrescere.
Complimenti!
Fausto Pace
Carlo Maria Cardoni
Cari Antonello Ricci e Carlo Galeotti,
Bene il vostro appello contro ogni forma di violenza politica.
Eccoci qua, noi della Margherita ci siamo.
Marcello Mariani
Segretario provinciale MARGHERITA D.L.
Mauro Morucci
direttore di Melting Pot