Riceviamo e pubblichiamo - Secondo Wikipedia il servizio sanitario nazionale italiano è un sistema pubblico di carattere universalistico che garantisce l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini, finanziato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette, percepite dalle aziende sanitarie locali, derivanti dai ticket sanitari (cioè dalle quote con cui l'assistito contribuisce alle spese) e dalle prestazioni a pagamento.
Attraverso di esso viene data attuazione all'articolo 32 della Costituzione italiana che sancisce il diritto alla salute di tutti gli individui.
Articolo 32 della Costituzione: la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Questo è quello che ho sempre creduto che fosse. A scuola siamo stati educati a credere e a rispettare quanto sopra citato.
Non mi hanno mai detto che sarei stato un cliente, ma un utente, con specifici diritti e doveri. Mi hanno detto che sarei cresciuta in una Repubblica democratica, cioè amministrata dal popolo.
Me lo hanno detto tanti anni fa, ma io ci credo ancora.
Credo ancora che uno Stato sano e giusto sia come un padre. Il buon padre di famiglia si prende cura di tutti i suoi figli e specialmente di quelli più deboli e indifesi.
Potete vederla sia sotto l'ottica cattolica che laica. Potete leggerla sotto l'aspetto che ritenete più giusto, perché chiunque di voi sia un padre o una madre sa quali sono le motivazioni che lo spingono ad agire in un certo modo.
E' vero che alla base di determinate scelte, specialmente quelle politico-amministrative, la parte economica esercita un peso più che rilevante. Ma non si può sacrificare tutto per il Dio quattrino...
In uno Stato assistenziale non esistono solo e unicamente costi e ricavi. Quelli esistono in un'azienda privata che ha come unici scopi ricavo e profitto. In uno Stato democratico il ricavo non è uno scopo e non potrà mai esserlo. E' giustissima l'attenzione alle inefficenze e agli sprechi, ma questi non possono determinare la distruzione di un sistema.
In matematica risolvere un sistema di due equazioni significa trovare l'insieme delle soluzioni che soddisfano entrambe le equazioni contemporaneamente.
La buona politica e' questa. E' risolvere nella maniera più equa il sistema.
Equo significa trovare delle soluzioni conformi al principio di giustizia nel confronto tra individui anche in condizioni non analoghe. Significa rispettare tutti gli uomini e le donne senza alcuna distinzione, ma solo perche' figli di quello Stato-padre di cui scrivevo prima.
Quindi distruggere la sanità di parte della Regione Lazio, non corrisponde a un parametro di buona amministrazione. La signora Polverini non si sta comportando da buona Madre di famiglia, come il soggetto politico che ella rappresenta pretenderebbe. Si sta comportando da manager, ma questo non lo definirei un atteggiamento politico-amministrativo. Lo vedo più come un consiglio d'amministrazione di una società per azioni, che non deve rendere conto sia alla parte dei cittadini che l'hanno votata, che a quelli che non l'hanno scelta.
E siamo così sicuri che anche quelli, che fino a pochi giorni fa, l'hanno sostenuta non abbiano avuto un ripensamento?
Nelle forze del Pdl ci sono entità cattoliche ed entità che credono comunque nello Stato-assistenziale. Mi rivolgo a voi: siete sicuri che il comportamento della signora presidente sia giusto ed equo? Siete sicuri che questo sia l'unico modo per garantire ancora la sanità nella Regione Lazio? Siete sicuri che questo è quello che volete per voi e per i vostri figli?
Cristiana Antonelli
Componente consiglio regionale Pd
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