Severo Bruno Copyright Tusciaweb

L’occasione per incontrare queste significative ed illuminanti espressioni è stata offerta dalla pubblicazione del libro “La piscina probatica”, pubblicato a cura della Fondazione Carivit in occasione della presentazione al pubblico della pala d’altare dipinta dal pittore orvietano Cesare Nebbia (1534/1614), magnificamente restaurata, già conservata nel vecchio Ospedale ed ora affidata dalla Asl alla Fondazione Carivit.

L’opera, commissionata al Nebbia il 10 novembre 1594 dai Conservatori e Governatori dello Spedal Grande di Viterbo, raffigura il miracolo del Cristo che guarisce un infermo immerso nelle acque di una piscina, e fu destinata alla cappella dell’ospedale con l‘intento, neppure tanto nascosto, di evocare le qualità terapeutiche miracolose delle acque del Bulicame, che in quel tempo godevano gran fama.

In quel tempo, certo, perché ora invece quelle stesse acque per i viterbesi non sembrano godere di alcuna fama anzi per i nostri reggitori sembrano essere più un problema che un vanto e una risorsa.

Sono infatti minacciate da manomissioni e stravolgimenti che ne attentano le qualità e la stessa conservazione.

Non esagero: si pensi alla discarica di Monterazzano, posta sulle falde che le alimentano, che può in qualsiasi momento, per rottura o difetto di materiali, far percolare i rifiuti.

O si pensi ai lavori dell’aeroporto, che potrebbero danneggiare il bacino sotterraneo, o ostacolarne la fruibilità ecc…; o si pensi semplicemente alle ville e villette ed ai vivai sorti intorno, ed alla assenza di vincoli alla edificabilità della zona.

E’ proprio il caso di ripetere, mi sembra, che “ Ci occorre per servitio et sanità…”. dei viterbesi preoccuparci seriamente del problema di assicurare alle acque del Bulicame la più ampia tutela.

A cominciare dalla chiusura della discarica ed alla bonifica del sito prima che sia troppo tardi.

Recentemente, inoltre, si è avuta una allarmante scarsità di acqua di cui non sono state fornite spiegazioni, che io sappia: infine, nelle zone limitrofe è stato approvato il progetto di una grossa casa di cura che aggraverà notevolmente l’antropizzazione della zona.

Dinanzi a queste problematiche sarebbe opportuno che il Sindaco esprimesse le intenzioni della maggioranza che lo sostiene.

Ad esempio, sarebbe un bell’inizio chiedere all’amministrazione provinciale di chiudere Monterazzano e di ubicare altrove la discarica. Viterbo ha fatto il suo dovere, ora è tempo che altri comuni si facciano avanti.

Altra iniziativa importante sarebbe promuovere il parco del Bulicame, con un indirizzo urbanistico vincolante, a protezione delle acque e dei luoghi termali, con copertura dell’Urcionio, completamento di via dei Bagni, ecc….

In tempi di ristrettezze finanziarie, tutto questo può sembrare utopistico, mentre proprio ora è il tempo di prendere decisioni e di dare gli indirizzi da attuare, quando e come si potrà, nel prossimo futuro.

Severo Bruno