- "L'ennesimo pasticcio della giunta Polverini".
Questa la dichiarazione di Luigi Nieri, presidente del gruppo Sel (Sinistra ecologia e libertà) al consiglio regionale del Lazio.
Il consigliere è intervenuto sulla vicenda dell'ospedale Grassi di Ostia che, dopo il primo aborto con la pillola Ru486, ha interrotto il servizio. Le norme regionali, infatti, impongono il ricovero di tre giorni, ma, come evidenziato dal direttore sanitario dell'ospedale, mancano i posti letto.
"La delibera di giunta sulla Ru486 - dice Nieri - incarica l'Asp, l'Agenzia di sanità pubblica, di valutare il numero di posti letto di ricovero per l'attività di interruzione di gravidanza e sancisce che sarà la direzione sanitaria a individuare le strutture adeguate.
Ma così si crea un clamoroso buco nell'assistenza sanitaria regionale, un'interruzione di servizio pubblico".
Giulia Rodano (Idv) pone l'accento sullo stesso problema: "Tutto ciò potrebbe portare a effetti paradossali, tra cui viaggi forzati in regioni dove la pillola è già stata adottata e regolarmente somministrata".
Isabella Rauti, consigliera regionale Pdl, invece getta acqua sul fuoco, affermando che la governatrice del Lazio vuole solo assicurare un'assistenza più efficiente. "Non è un pasticcio - spiega la Rauti -, ma si vogliono garantire condizioni necessarie e ottimali per tutelare la salute delle donne e per evitare eventuali conseguenze di un uso non sicuro della pillola Ru486".
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